Gelmini e il voto di religione

da Repubblica on line

Gelmini vuole il voto di Religione. PD: garantire la Laicità dello Stato 

ROMA – Il passaggio dai giudizi ai voti in tutte le materie deve valere anche per l’ora di religione. Come aveva già anticipato un mese fa Repubblica.it, è questa l’opinione del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, che su questo argomento ha intenzione di chiedere un parere al Consiglio di Stato. Immediata la protesta dell’opposizione che rivendica la laicità della scuola pubblica italiana sancita dalla Costituzione. Inoltre, aggiunge il Pd, la Corte Costituzionale si è già espressa in merito stabilendo la facoltatività dell’ora di religione e quindi non può essere equiparata alle altre materie. Così come i docenti di religione non possono partecipare agli scrutini, come ha stabilito il Tar del Lazio l’estate scorsa. 

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Torino: Onda occupa il rettorato del Politecnico

(da infoaut.org)

Torino: Onda occupa il rettorato del Politecnico 

"Quando si tratta del nostro futuro vogliamo essere noi a decidere!", con queste parole è stato lanciato il presidio da parte dell’Onda del Politecnico di Torino in concomitanza del senato accademico dell’altro ateneo torinese. Gli studenti e le studentesse hanno voluto far sentire la loro voce anche durante questo importante passo per l’università, fronteggiando realmente a quelle che sono le conseguenze dei tagli del ministro Gelmini.

Quest’oggi, intorno alle 12:30, ha cominciato a prendere forma il presidio in corso Duca degli Abruzzi, al quale hanno partecipato studenti del Politecnico così come lavoratori precari in agitazione. Per lanciare un segnale al senato accademico che si sarebbe riunito da lì a poco l’Onda ha quindi deciso di salire ad occupare il rettorato dell’università, appendendo uno striscione sul tetto e bloccando gli uffici del magnifico rettore Profumo. Un’azione determinata, che oltre a ribadire il no alla chiusura dei corsi e delle sedi universitarie, a pretendere una soluzione per i lavoratori precari, lancia l’appuntamento di domani… per il 1° corteo studentesco a Torino! 

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Succede in Statale – mobilitazione dei lavoratori tecnico-amministrativi (21 ottobre, 9:30 Festa del Perdono)

I lavoratori tecnico-amministrativi dell’università statale di Milano hanno deciso di boicottare le elezioni dei rappresentanti in senato accademico. 
Qui sotto le ragioni di questa scelta. 

 

Federazione lavoratori della conoscenza

                        Milano

Milano, 14 ottobre 2009

 

Care colleghe, Cari colleghi

 

la scelta adottata dalla CGIL della Statale di Milano di boicottaggio delle elezioni dei rappresentanti in seno al Consiglio di Amministrazione e Senato Accademico non e’ stata presa “a cuor leggero”. Chi conosce la nostra tradizione sa che non puo’ che essere un evento straordinario a portarci a dire di rinunciare ad una rappresentanza dei lavoratori – seppur con le caratteristiche corporative e minoritarie come quelle negli atenei.

 

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Da Roma – appello per lo sciopero del 23 ottobre

Verso lo sciopero generale del sindacalismo di base del 23 ottobre…

ASSEMBLEA PUBBLICA di studenti medi e universitari, insegnanti e ricercatori precari

VENERDI’ 16 OTTOBRE, ORE 16AULA STUDENTI – VECCHIO EDIF. DI FISICA – SAPIENZA

Appello agli studenti, lavoratori della formazione e coordinamenti della scuola

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Gelmini “rimandata” da PrimaPaginaMolise on line (Coordinamento precari scuola Molise)

Maria Stella Gelmini ‘espulsa’ e rimandata 

Nel marzo del 2000, una certa signora, presidente del consiglio comunale del Comune di Desenzano sul Garda per Forza Italia, fu espulsa da quella carica, su mozione del suo partito, con la seguente motivazione [Delibera del consiglio comunale n. 33 del 31/03/2000]: manifesta incapacità ed improduttività politica ed organizzativa Questa signora si chiamava Maria Stella Gelmini.
Pochi anni dopo fu "scoperta" da Silvio Berlusconi ed oggi è il Ministro dell’Istruzione e della Ricerca della Repubblica Italiana. (e questo è il sito del comune di Desenzano, basta inserire la data ed esce fuori la delibera http://servizionline.onde.net/eGov/atti.mac/input)
Oggi la ministra dimostra tutta la sua "incapacità" nella gestione ministeriale della scuola pubblica italiana, creando scompiglio ulteriore dopo i licenziamenti di massa.
Mentre Tremonti e i suoi mandanti devastano la scuola pubblica, favorendo il proliferare di istituti privati costosi e di dubbia qualità (anche nella nostra regione), la Gelmini ha generato l’ennesimo caos nella gestione delle graduatorie e nel conferimento delle supplenze.
Compie errori uno dietro l’altro, ma a pagarne le conseguenze è il personale amministrativo delle scuole (oltre ai precari tagliati ed ancora senza lavoro) il cui carico di lavoro sta aumentando notevolmente.
Inoltre, le ricadute di questa riforma, assolutamente nefasta, danneggiano innanzitutto gli allievi a cui continuano ad essere negati il regolare svolgimento delle lezioni ed il diritto alla continuità didattica
Migliaia di docenti e Ata licenziati, pluriclassi, classi sovraffollate e insicure, scuole nel caos e ancora senza insegnanti. Sarebbe un bene per tutto il Paese se questo Ministro si dimettesse al più presto, prima di fare altri danni peggiori di quelli che ha già fatto.
 
Coordinamento Precari Scuola Molise
 

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Nobel per Elinor Ostrom (e Williamson)

Da Repubblica on line

Il riconoscimento istituito nel 1968 alla memoria del fondatore del Premio è stato

assegnato agli americani Elinor Ostrom e Oliver Williamson

Il Nobel per l’Economia per la prima volta a una donna

La giuria: "Hanno dimostrato come le analisi economiche possano far luce
sulla maggior parte delle forme di organizzazione sociale"
di ROSARIA AMATO

Il Nobel per l'Economia per la prima volta a una donna

Elinor Ostrom

STOCCOLMA – Gli economisti americani Elinor Ostrom e Oliver Williamson hanno vinto il Premio Nobel per l’Economia 2009. E’ la prima volta che il Nobel per l’Economia viene assegnato a una donna da quando è stato istituito, nel 1968 (in un secondo momento rispetto al gruppo di premi istituiti originariamente dall’imprenditore Alfred Nobel nel 1895). I due economisti sono stati premiati per i loro studi sulla "governance dell’economia". 

Elinor Ostrom è nata nel 1933 e insegna all’Università dell’Indiana. Il riconoscimento è dovuto in particolare, si legge nella motivazione, "per aver dimostrato come la proprietà pubblica possa essere gestita dalle associazioni di utenti". Il fatto che il suo sia il primo Nobel al femminile è una circostanza che vale la pena di sottolineare, afferma Cecilia Maria Guerra, docente di Economia Pubblica all’Università di Modena: "Di per sé si tratta di un’innovazione epocale. Se lei pensa che fino a 15 anni in Italia c’erano solo due donne professore ordinario, l’acquisizione femminile di un peso nell’ambito delle discipline economiche è così recente…E’ un fatto epocale, – ripete la professoressa Guerra, che è anche redattore del sito Lavoce.info – che dimostra non tanto l’attenzione della Commissione di Stoccolma, ma il fatto che le donne contino di più nell’economia". 

Ne è convinta anche Rita Santarelli, vicepresidente esecutivo della Luiss: "Credo che sia certamente un segnale positivo, che va nella direzione di un’attenzione di genere. Certo, è abbastanza lontano il traguardo di una parità tra docenza universitaria maschile e femminile, in particolare nel settore dell’economia. Per di più il problema non è quante donne ci siano, ma quante donne riescano ad assumere una posizione di rilievo. Noi in Luiss abbiamo un prorettore donna, è già un segnale. In altre università non se ne parla nemmeno. Però il numero di studentesse iscritte alla facoltà di Economia è in costante aumento, e molto spesso le donne sono più brave e più brillanti e prendono la laurea in minor tempo". 

Oliver Williamson, nato nel 1932, è docente presso l’Università di Berkley della California, ed è esperto in particolare sulla risoluzione dei conflitti aziendali. Con i suoi studi, si legge nella motivazione, l’economista americano "ha dimostrato che i mercati e le organizzazioni gerarchiche, a riflesso di quanto avviene nelle aziende, hanno delle strutture di governance alternative che si differenziano per il modo diverso di risolvere i conflitti di interesse". 

”Le ricerche realizzate da Elinor Ostrom e Oliver Williamson hanno dimostrato che le analisi economiche possono far luce sulla maggior parte delle forme di organizzazione sociale”, ha detto la giuria. Che ha compiuto una scelta innovativa, assicura Cecilia Maria Guerra: "Ho apprezzato molto la scelta, che dimostra un’apertura rispetto all’approccio tradizionale. Infatti le teorie di Ostrom e Williamson valorizzano una serie di fattori che arriscono il modello tradizionale, fondato su soggetti che massimizzano l’utilità o massimizzano i profitti. L’idea fondante di soggetti, persone o enti, che si muovono in un mondo perfetto, non riflette la realtà. Studiare i problemi di governance permette di analizzare la complessità delle relazioni fra i fattori econonomici: non ci sono individui atomistici che operano in mercati perfetti. E poi si introduce il fatto che bisogna dar peso non solo agli individui, ma anche alle istituzioni". E ai semplici cittadini, anche: "I burocrati a volte non hanno le informazioni corrette – ha spiegato più volte Elinor Ostrom – mentre i cittadini e gli utilizzatori delle risorse le hanno". 

Insieme al premio, ai due vincitori vanno 10 milioni di corone svedesi, che equivalgono a poco meno di 1 milione di euro. L’anno scorso la Royal Swedish Academy of Sciences aveva premiato Paul Krugman, professore presso la Princeton University, per i suoi studi sul commercio internazionale. 

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Appello Coordinamento 3 Ottobre (Precari scuola) per sit-in 14 ottobre sotto la RAI in C.so Sempione

Dal Coordinamento 3 Ottobre: 

Oggetto: Sit-in di protesta sotto la Rai in corso Sempione a Milano giorno 14 ottobre del Coordinamento Lavoratori della scuola "3ottobre" – Cps Milano

Dal mattino presto, il 3 ottobre, nella capitale si sono riversati migliaia di precari della scuola provenienti da tutta Italia con grandi sacrifici, ma anche con grande determinazione e combattività. Lo si è visto già all’arrivo delle delegazioni al presidio permanente di fronte al Ministero, con “prove generali” di slogan insieme agli studenti medi romani che erano arrivati in corteo dalle proprie scuole. In tantissimi hanno voluto esserci, in rappresentanza dei tanti che non hanno potuto esserci. A testimoniare che la lunga, dura e difficile lotta autorganizzata, a partire dal 15 luglio, con il presidio sotto Montecitorio, e, poi, con le decine di proteste degli inizi di settembre – dai presidi permanenti alle occupazioni di provveditorati, dai cortei alle occupazioni dei tetti – ha visto crescere e rafforzarsi il coordinamento dei comitati di lotta di tutta Italia. In 20.000 – da Nord a Sud – alla fine hanno animato un lunghissimo corteo, con in testa lo striscione “Dignità e futuro per la scuola pubblica” che da piazza Repubblica ha, prima attraversato piazza del Popolo – il sit-in per la libertà d’informazione – dove è stato letto il comunicato del Coordinamento Precari Scuola, per poi continuare verso la sede del Ministero dove doveva ricongiungersi con un altro corteo di precari partito nello stesso pomeriggio che ha invece preferito non passare dal sit-in della stampa.

 Sulla via per il Miur i precari sono stati costretti a fare un percorso lunghissimo ai lati del fiume, invisibile, defatigante, ma questa durissima prova, quasi umiliante, invece di fiaccare gli animi, ha anzi reso più combattivo il corteo “risorto” in superficie, fino ad arrivare sulle gradinate del Ministero con gli slogan più frequenti “la scuola pubblica non si tocca la difendermo con la lotta”, “Via il governo, dimissioni”, “Gelmini dimettiti” e ha dimostrato la tenacia e la forza, la stessa tenacia e forza di mesi di lotta.

Ma, nonostante la strepitosa manifestazione (non si ricordano numeri simili in nessun corteo di precari della scuola), organizzata nella lotta e con la lotta e, con la visibilità di fronte alle centinaia di migliaia di persone che gremivano Piazza del Popolo, dobbiamo dire che non abbiamo trovato un giusto corrispettivo sui mass media.

Crediamo che la difesa della libertà di informazione passi, necessariamente, attraverso la pratica concreta, l’informazione, appunto, sui fatti ed eventi significativi per la società. Si può essere per la libertà di informazione se si tace o, al più, si fanno trafiletti sulle lotte dei lavoratori della scuola?Una lotta che ha saputo conquistare, come è stato visibile nel corteo, gli studenti, ma anche tanti lavoratori della scuola che precari non sono. Una lotta che non è solo dei precari, ma di tutti coloro i quali hanno a cuore la scuola pubblica e il futuro del nostro paese.


Per questo 
mercoledì 14 ottobre dalle 17 alle 20 saremo davanti alla sede RAI a Milano. Per raccontare, da diretti protagonisti, cosa è successo a Roma il 3 ottobre, ma soprattutto per dire che non permettiamo che sulle lotte dei lavoratori i mass media possano tacere o distorcere l’informazione come fanno.


Coordinamento Lavoratori della scuola "3ottobre"- Cps Milano

http://coordinamentoscuola3ottobre.blogspot.com

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Sciopero generale del mondo dell’istruzione 23 ottobre

Corteo alle 9:30 da Largo Cairoli.

A un anno dall’inizio dell’Onda, il mondo dell’istruzione torna in piazza contro la riforma Gelmini, i tagli all’istruzione pubblica e il precariato…

L’IGNORANZA CHI SE LA MERITA?DIFENDIAMO IL FUTURO!

 

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Gli insegnanti precari vincono il ricorso sulle graduatorie – Gelmini “commissariata” (da Corriere.it)

SCUOLA

Tar Lazio commissaria ministro Gelmini
su graduatorie dei precari

Anief: accolto il ricorso supplenti

 

ROMA – Il Tar del Lazio «commissaria» il ministero dell’Istruzione sulle graduatoria dei supplenti precari. Lo annuncia sul proprio sitol’Anief, l’associazione di docenti e precari che ha patrocinato i ricorsi dei supplenti inseriti «in coda», anziché col proprio punteggio, nell’ultimo aggiornamento delle graduatorie e che sottolinea come il Tribunale amministrativo regionale del Lazio abbia dato ragione ai supplenti che hanno presentato ricorso perché inseriti in coda alle graduatorie dei supplenti. Entro 30 giorni, stabilisce il Tar, il ministero «dovrà dare puntuale esecuzione all’ordinanza» dando «istruzioni agli uffici scolastici periferici di disporre l’inserimento «a pettine» dei ricorrenti nelle graduatorie provinciali«inserendoli nella fascia d’appartenenza e con il punteggio acquisito e aggiornato nella graduatoria provinciale di attuale iscrizione». Se entro tale termine il ministero non darà esecuzione alla sentenza, arrivare un commissario ad acta che si dovrà occupare delle questione. Il tribunale ha già nominato, infatti, come si legge nell’ordinanza pubblicata dall’Anief, «sin da ora un commissario ad actus nella persona del dr. Luciano Cannerozzi de Grazia, dirigente generale della Funzione Pubblica, il quale, decorso vanamente l’indicato termine di trenta giorni, provvederà in via sostituiva ad adempiere al dictum giudiziale secondo le modalità enunciate».

MANIFESTAZIONE – L’Anief è tra i promotori della manifestazione contro il decreto salva-precari convocata per il 20 ottobre.

10 ottobre 2009

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Sulla manifestazione di oggi 9 ottobre – a cura di Loris

I metalmeccanici sono un soggeto “sporco”, pesante, del Novecento. Fanno venire in mente la fabbrica, le tute, “gli operai che non esistono più”. Se ne parli politicamente, ti guardano come chi è irrimediabilmente ancorato ad un passato bloccato per sempre nel passato. E’ inutile sperarci, non tornerà. Per cui ti immagini la manifestazione della Fiom come una vecchia scenografia, “i volti solcati”, l’orgoglio, l’identità.


Invece vedi un corteo molto lungo, vedi quella cosa agitata dalla destra contro le istituzioni e lo stato di diritto, quella cosa di cui i riformisti hanno smesso di interessarsi, quella con cui noi “sinistra radicale” proviamo disperatemente ad avere autorevolezza e capacità di attrazione senza riuscirci. Oppure quella cosa che molti teorici ti hanno detto che non esiste più perchè esistono gli individui, le moltitudini, i gruppi di interesse, i territori. Quel corteo è proprio un corteo del popolo, e anche di un popolo mediamente giovane, e visivamente anche lontano da quella che ti aspetti come popolazione militante: visivamente normale, semplicemente, e anche con pochi simboli se non le bandiere sindacali, e con pochi vestiti che simboleggino il classico abbigliamento da giovani di sinistra. Tanti trentenni, soprattutto. E poi tantissimi striscioni di aziende che stanno per chiudere e di presìdi permanenti di cui non si sa niente.


Ne hanno dette di ogni. Che l’organizzazione dei vecchi soggetti politici non serviva più, e poi vedi che l’unico soggetto capace di portare in piazza e di comporre questo popolo è la Fiom. Che gli operai votano tutti a destra, che hanno la tessera Fiom e votano Lega, che non sono
più disponibili all’azione collettiva perchè la società dei consumi.
Tutte cose che magari in parte sono vere, però non c’è la controprova. 

E quando qualcuno ci entra, in queste vite? Quando qualcuno è li presente, quando il problema del lavoro è toccato da difficoltà che sono risolvibili solo con scatti di azione collettiva, quando forse c’è una possibilità anche vaga che tutti i problemi materiali e umani che tutti viviamo sul lavoro diventino più visibili e più agiti, cosa può succedere? E se non si fosse buttato via un patrimonio centenario di conoscenze teoriche e pratiche sul rapporto tra la politica e il lavoro, le verità giornalistiche e sociologiche sul lavoro sarebbero vere lo stesso?
Non si tratta d operai. Io non ce l’ho questo mito, non lo posso avere. Però si tratta di lavoro, di tutta la massa di fatiche, di paure e di solitudini che tutti noi viviamo nel posto in cui lavoriamo. Questo è possibile che torni ad essere politica? Io non lo so, però se ho ancora voglia di fare politica è di farla come stamattina.


Poi torno a casa, e devo vedere una volta di più che la “libera stampa” che ci chiama in piazza per difenderla, quando si tratta di lavoro non è molto libera, perchè il suo proprietario non è un lavoratore ma è un imprenditore o tanti imprenditori, a cui non piace che il soggetto sporco sia in prima pagina. Perfino il sito del Corriere dedica più spazio allo sciopero Fiom di Repubblica (che non lo pubblica proprio per niente). Chi è libero? Si parla tanto di democrazia in questi giorni, però io sono convinto che se vuoi capire che cosa è diventata la democrazia devi andare a vedere cosa è diventato il lavoro, e che quando il lavoro è schicciato la democrazia non c’è e non ci può essere.

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