Solidarietà all’Università della Calabria

Appello dai precari della ricerca dell’Università della Calabria e iniziativa-mail. Partecipiamo!

Il 15
Gennaio prossimo all’Università della Calabria è previsto l’arriv del
Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per inaugurare l’Anno
Accademico.
Noi precari invisibili dell’Università della Calabria abbiamo chiesto
di leggere un nostro documento durante l’evento, in modo da manifestare
al presidente della repubblica i nostri dubbi e le nostre proposte
relativamente al futuro nostro, dell’università, della ricerca e della
cultura italiana.



Purtroppo questo spazio non c’è stato concesso, per cui abbiamo deciso
di intraprendere diverse azioni per uscire dalla nostra invisibilità,
una di queste è l’invio di un messaggio al Presidente in cui gli si
chiede di "rompere" il cerimoniale e accettare di ricevere dalle mani
di uno dei precari dell’UniCal, presenti alla cerimonia, il documento
che avremmo voluto leggergli.

Per questo motivo chiediamo a tutti voi di mostrare che l’Onda
Precaria non è morta per effetto di panettoni e torroni e che un
problema di un precario di un’università periferica è un problema di
tutti i precari della ricerca italiani.

Il vostro aiuto si potrebbe concretizzare semplicemente collegandovi al sito web della Presidenza della Repubblica https://servizi.quirinale.it/webmail/
e copiare la mail che trovate allegata sotto, debitamente compilata con il
vostro nome e l’università/centro di ricerca nel quale lavorate come
ricercatori precari.
Se ricevono migliaia di email da tutta Italia non possono continuare a considerarci Invisibili (o forse si?).

"Soggetto della mail: tanto da dire, niente da inaugurare

Caro Presidente,
sono …………………… , precario/a della ricerca presso l’Università/Centro di Ricerca di …..

In occasione della Sua visita presso l’Università della Calabria per
l’inaugurazione dell’anno accademico, i ricercatori precari dello
stesso Ateneo non avranno modo di esprimerLe
pubblicamente la loro angoscia in seguito ai recenti provvedimenti del
Governo relativi a università e ricerca, dunque mi unisco a loro per farlo
personalmente tramite questa mail. Come ricercatrice/tore precaria/o
italiana/o mi appello al Suo intervento nel dibattito politico
nazionale, affinché Ella possa contribuire a salvaguardare e migliorare
il futuro di noi giovani impegnati nella ricerca.

I ricercatori precari dell’Università della Calabria non potranno
intervenire nel corso della celebrazione prevista, tuttavia saranno
presenti nella speranza che Ella voglia accettare il documento che
avrebbero voluto leggerLe, certi della Sua attenzione e vicinanza
alla causa di molti giovani italiani che rivendicano il diritto di fare il
lavoro che amano nel Paese che amano.

Cordiali saluti,

……………….."

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