Cosa succede all’istruzione superiore?

Il commento di Alessandro Dal Lago: “Quarantacinque anni fa l’università si rivoltò contro un’istruzione ingessata e autoritaria. Che riservava la «formazione superiore» solo a una quota minoritaria e privilegiata della popolazione. Al di là delle ricostruzioni di comodo e delle incessanti abiure, questo è stato il significato profondo del ’68, almeno per quanto riguarda la scuola. Da Don Milani a Ivan Illich, dalla pedagogia anti-autoritaria alla sociologia critica, una pluralità di correnti intellettuali ha contribuito, tra gli anni ’60 e ’70, a un profondo cambiamento degli indirizzi culturali sull’ istruzione.
Nel bene e nel male, la società italiana (al pari di gran parte di quelle europee) è figlia di questa rivoluzione. Che cosa resta oggi di tutto ciò?
Ben poco, anzi quasi nulla.” L’articolo intero si trova qui, sul Manifesto.

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