Un interessante articolo, su ROARS, racconta del posizionamento delle università italiane nei vari ranking internazionali. Qui, un approfondimento sulla costruzione dei sistemi di ranking.
-
Recent Posts
Recent Comments
- Istruzione: approfondimenti su Spagna, Cina, India ... | Oralegale | Scoop.it on Istruzione: approfondimenti su Spagna, Cina, India
- destrutturati on Normativa Gelmini su assegni di ricerca
- lara on Normativa Gelmini su assegni di ricerca
- inanna on Criteri per l’abilitazione
- destrutturati on Controquestionario sul valore legale del titolo di studio: si vota on line
Archives
- July 2014
- June 2014
- June 2013
- December 2012
- November 2012
- October 2012
- September 2012
- July 2012
- June 2012
- May 2012
- April 2012
- March 2012
- February 2012
- January 2012
- December 2011
- November 2011
- October 2011
- September 2011
- August 2011
- July 2011
- June 2011
- May 2011
- April 2011
- March 2011
- February 2011
- January 2011
- December 2010
- November 2010
- October 2010
- September 2010
- June 2010
- May 2010
- April 2010
- March 2010
- February 2010
- January 2010
- December 2009
- November 2009
- October 2009
- September 2009
- July 2009
- June 2009
- May 2009
- April 2009
- March 2009
- February 2009
- January 2009
- December 2008
- November 2008
- October 2008
Categories
Meta
.informazione
atipici
mobilitati
- cervelli in fuga Padova
- Collettivo Prezzemolo (EUI)
- Coordinamento Precari Università – blog nazionale
- dica 133: ricercatori precari Pisa
- ministero della pubblica distruzione
- Osservatorio sulle patologie dell’università milanese
- Precarie Menti
- Rete della Conoscenza
- Rete San Precario
- Rete29aprile
- SaperiPrecari – autoinchiesta sulla precarietà universitaria
- UniCommon
- uniriot network Roma
studenti
Interessante senza dubbio. Avendo studiato a Padova posso parlare in prima persona e dire che se quella è un´Università che arriva al secondo posto in graduatoria, dove il primo è occupato dalla Sapienza, direi che siamo ancora lontanissimi da livelli di eccellenza al pari di molti paesi europei. Disorganizzazione e programmi opinabili quanto incoerenti la fanno da padrone. Certo, ci sono ottimi docenti, ma anche loro possono poco se non sono messi in condizione di operare al meglio. Una riforma radicale si rende quanto prima necessaria.