Studenti in piazza con gli operai – appello del rettore

Da Il secolo XIX
(27 maggio) «Studenti in piazza con gli operai»
Genova – Non era mai successo che un Rettore dell’Università invitasse gli studenti a non andare a lezione per un giorno, ma a partecipare a una manifestazione con i lavoratori, la città, in difesa di un’azienda come la Fincantieri. Giacomo Deferrari, rettore dell’ateneo genovese, lancia il suo appello in serata durante un talk show di Primocanale: «Anche gli studenti, universitari, ma non solo, devono partecipare alle proteste dei lavoratori Fincantieri per evitare che Genova muoia». Ed esplica ulteriormente il suo pensiero: «Spero che questo appello sia preso alla lettera dal maggior numero di studenti».
Non era mai successo. Ma è significativo l’intervento del rettore Deferrari. Perché l’addio a Fincantieri per Genova e la Liguria vorrebbe anche dire un taglio su ricerca e università dove i giovani investono sul loro futuro. Come con l’ingegneria navale e l’ateneo ha più di una collaborazione con l’Ateneo.
Deferrari sposa il “riappropriamoci del nostro futuro”, motto del “Genoa Pride” lanciato da Paolo Odone e dall’Ascom. «La vicenda Fincantieri – aggiunge Deferrari al Secolo XIX – è forse l’ultimo anello di una catena di difficoltà, e va anche bel oltre Genova già penalizzata». L’idea del “Genoa Pride” per Fincantieri ha rotto un po’ gli schemi. L’intervento del rettore Deferrari dà ragione a Odone. Un rettore che invita gli studenti ad andare in piazza fa notizia.
Odone ha parlato di una città e di regione “depredate”. Deferrari spiega: «Odone ha usato una definizione corretta, è giusto che una città “depredata” reagisca, la vicenda Fincantieri coinvolge Genova, la Liguria e tutto il Nord Ovest. Ci sono state le questioni Elsag Selex, Ansaldo sconterà la messa in frigo dei progetti legati al nucleare, si sta fermando tutto». L’Università sconterà ulteriori contraccolpi da questa crisi: «Se sparisce l’industria, l’università non ne guadagna».
Odone lanciando il “Genoa Pride”, voleva coinvolgere dal “besagnino al broker”. I sindacati, la Rsu di Fincantieri, avevano detto subito “ok”: «Ci serve, i lavoratori non si sentono soli».
Le adesioni sono state chiare e poco paludate. Si va d agli Under 40 delle professioni allo sciopero di due ore della Coop radio Taxi con delegazione e auto a Sestri, a quello di tutte le aziende grandi e piccole del ponente. Dai cartelli nelle vetrine (“Giù le mani dal cantiere”) alle prese di posizione comuni delle associazioni di servizi, commercio, artigianato, municipi e associazioni. « Oggi però bisognerà anche “esserci – sottolinea Odone- so che verranno più 70 presidenti dell’ Ascom. Ci sarà anche il sindaco Vincenzi».
Gli operai usciranno dal cantiere prima delle 10 e con le altre delegazioni arriveranno in piazza Baracca.

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