Coordinamento dei collettivi studenteschi:
OGGI A MILANO OLTRE 20 MILA STUDENTI IN PIAZZA PER IL II° NO GELMINI DAY DEI COLLETTIVI
“Make School Not War” sarà un vecchio slogan solo quando smetteranno di finanziare le guerre al posto dell’istruzione
Il bunga bunga e i finanziamenti alle scuole private ci sembrano di forte attualità, come la Gelmini potrà confermare…
Che studenti e migranti siano i nuovi cittadini è una realtà di fatto, di cui forse la vecchia ministra si accorgerà solo nel 2050
Lo striscione in italiano e arabo che ha aperto il corteo diceva “Siamo tutti sulla torre, siamo tutti sulla gru! Studenti e migranti, siamo i nuovi cittadini: istruzione, cittadinanza e soggiorno per tutti!” ed è portato dal Comitato Immigrati Italia e dal Comitato per non dimenticare Abba, perchè tutti hanno diritto ad una dignità e alla cittadinanza nel paese in cui vivono, contro la sanatoria truffa, i CIE ed ogni altro odioso ricatto.
Quindi un corteo meticcio, uno sciopero generalizzato e di nuova cittadinanza, che vede oltre alla testa gran parte del corteo meticcia, in primis gli spezzoni dei collettivi degli istituti professionali e tecnici fuori dalla cerchia del centro.
Un corteo denso, quello che è a Milano per i collettivi il II No Gelmini Day, denso non solo in termini di partecipazione ma anche di contenuti: lo striscione di testa del Coordinamento dei Collettivi Studenteschi recita “Dovete darci il denaro togliendolo a guerre, bombe e scuole private“.
Le spese militari infatti aumentano anche nella finanziaria di quest’anno e gli studenti rilanciano la campagna Make School Not War, per rifinanziare la scuola pubblica con i miliardi che vengono destinati alle missioni di guerra e agli armamenti, contro i progetti targati Gelmini-LaRussa che introducono vere e proprie lezioni militari nelle scuole oppure stage che valgono crediti formativi come la Mini-Naja, o ancora progetti di ricerca militare finanziati da Finmeccanica, con l’obiettivo di avvicinare gli studenti alle Forze Armate, come a dire che, in tempi di crisi, non abbiamo altro futuro che quello.
Durante il corteo gli studenti dei collettivi attacchianano sui muri e sulle banche locandine e messaggi che arrivano direttamente dagli studenti di Londra “Fund our future” e “Stop education cuts” e altri striscioni richiamano il carattere europeo della mobilitazione riportando frasi in molte lingue come “Continuons le Combat“.
Numerosi interventi rilanciano occupazioni e autogestioni delle scuole nelle prossime settimane, per costruire dal basso una scuola che ormai non ha più niente in termini di approfondimenti culturali, materie d’indirizzo e laboratori. Una scuola che non trasmette più nulla e che vorrebbe sostituire la geografia, scomparsa dai programmi, con la topografia militare, e che non arriva alla storia dopo la seconda guerra mondiale. Dopo la vergognosa assoluzione dei neofascisti responsabili della strage di piazza della Loggia, rilanciamo inoltre autogestioni e occupazioni verso il corteo studentesco per Piazza Fontana il 10 dicembre.
Tra gli altri anche molti interventi per chiedere la liberazione di Mimmo, portavoce dell’associazione bresciana “Diritti per tutti” che ha lottato accanto ai migranti saliti sulla gru, ora sequestrato nel CIE di via Corelli e che verrà presto depotato fuori dall’Europa. Un corteo che esprime forti pratiche di solidatietà attiva: dopo l’arrivo al Provveditorato di via Ripamonti, centinaia di studenti invadono anche la metropolitana, raggiungendo in centinaia il presidio sotto la torre di via Imbonati, da dove vengono rilanciati gli appuntamenti di domani alle 14 al Presidio e di sabato per il corteo antirazzista cittadino.
COORDINAMENTO DEI COLLETTIVI STUDENTESCHI DI MILANO E PROVINCIA