Tito Boeri, sull’università

Da Internazionale, un commento di Tito Boeri sull’università (21/9/2010)

8.755 immatricolazioni

Il 2 luglio un decreto ministeriale ha stabilito che saranno 8.755 in Italia le immatricolazioni al corso di laurea in medicina e chirurgia. Le due facoltà di medicina della Sapienza di Roma ospiteranno il maggior numero di studenti: 784. A Bari ne andranno 346 e a Bologna 330. Piccole sedi come Vercelli, Foggia e Molise hanno 75 posti. In totale le sedi, statali e non, sono 40.

Il decreto non indica i criteri per la ripartizione dei posti. Così le università esercitano forti pressioni per aumentare la loro quota, mentre i grandi policlinici incoraggiano la nascita di piccole sedi per creare cattedre aggiuntive per i loro docenti. Il rapporto tra iscritti al primo anno e docenti è molto basso (meno di un iscritto per docente) e varia molto da una sede all’altra. A Messina il numero di docenti è il doppio dei nuovi iscritti, mentre a Salerno non c’è ancora un corpo docente stabile a fronte di 150 posti disponibili.

Come osserva Tullio Jappelli su lavoce.info, per garantire uno studio di qualità bisogna rivedere radicalmente i criteri per la distribuzione degli studenti. Il ministero potrebbe limitarsi a fissare un numero programmato su base nazionale e indire un concorso unico per le ammissioni.

Si tratta di garantire autonomia alle singole sedi, magari fissando alcuni requisiti minimi per le strutture e gli insegnanti. Le sedi di maggiore prestigio, e che garantiscono una formazione migliore, avrebbero più richieste, mentre negli altri corsi di studio il numero di iscritti diminuirebbe rapidamente. In questo modo migliorerebbe la qualità media dei nostri medici.

This entry was posted in General. Bookmark the permalink.