Fuori Salone – Fosco Loiti Celant

Di seguito la rivendicazione dell’azione promossa ieri ed oggi dalla rete interfacolta’ dei collettivi universitari di Milano attraverso lo pseudonimo dell’artista Fosco Loiti Celant. In allegato copia dei coupon distribuiti ieri sera nell’ateneo, durante l’inaugurazione del fuorisalone in 5000copie.

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Ricerca libera, saperi condivisi

Il nostro futuro non vi compete

Dichiarazione di Fosco Loiti Celant sull’azione al Fuori salone dell’Universita’ statale di Milano, 14 aprile 2010

Il 14 aprile 2010 ho promosso un’azione di pubblica votazione sulle installazioni presenti alla mostra Interni Think Tank nei chiostri dell’Universita’ statale, uno degli eventi piu’ attesi delle giornate del Salone del mobile.

 

Come in altre occasioni, la mia intenzione e’ stata quella di attirare l’attenzione su un importante problema sociale, in questo caso la strisciante privatizzazione a cui e’ sottoposto il sistema universitario italiano negli ultimi vent’anni. Di fronte allo smantellamento del welfare tradizionale e al crescente ridimensionamento del finanziamento pubblico, gli atenei stanno infatti da tempo sperimentando (seguendo le linee guida del cosiddetto"Processo di Bologna") da un lato il ricorso al finanziamento privato, dall’altro l’aumento vertiginoso delle tasse studentesche. Insieme all’ingresso delle imprese private nell’universita’ (che porta con se’ una mentalita’ orientata all’interesse, alla competizione e al profitto), abbiamo quindi un’insostenibile pressione economica sugli studenti e le loro famiglie. La combinazione di questi due fattori sta producendo uno dei piu’ massicciattacchi al diritto allo studio che si sia mai visto in Italia.

Partendo dall’esempio dell’iniziativa di Interni (una rivista del gruppo Mondadori) e della retorica sullo "sviluppo sostenibile" che caratterizza questa edizione del salone, ho voluto indicare la logica predatoria e sfruttatrice del cosiddetto "capitalismo cognitivo", che funziona sul saccheggio delle pratiche sociali e della creativita’ giovanile, e che in cambio dei profitti conseguiti dalle aziende restituisce agli studenti solo disagio, precarieta’ e subordinazione. Ho sintetizzato questo atteggiamento nello slogan "Ricerchiamo le tue competenze, scegliamo il tuo futuro", che riassume i metodi e gli obbiettivi dell’aziendalismo mediale (e non solo mediale). La liberta’ di ricerca, la condivisione dei saperi, il carattere pubblico e gratuito dell’istruzione, non possono essere separati dall’autodeterminazione dei soggetti protagonisti dei processi di conoscenza e delle pratiche sociali. 
Partire dai propri desideri per arrivare a recuperare le relazioni tra i singoli e’ un elemento fondamentale dei processi cognitivi, e si deve basare sull’utilizzo della conoscenza e dei processi comunicativi di cui tutti deteniamo i mezzi di produzione.

Come soggettivita’, sono consapevole che la mia esistenza e il mio lavoro dipendono dalla ricchezza delle relazioni che mi definiscono e dall’autogestione che queste relazioni mi consentono.

Io sono un artista qualunque, un essere umano qualunque, una singolarita’ qualunque. L’azione del 14 aprile e’ un altro passo verso il riaccendersi del conflitto sociale.

Fosco Loiti Celant
www.foscoloiticelant.com

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