Qualche precisazione su riforma e tagli

Sempre dal nazionale, qualche precisazione su riforma e tagli. Riceviamo e pubblichiamo.

Nel 2008 sono state approvate due leggi che impongono tagli all’università: la legge 133 e la legge 126.
 
La 133 la conosciamo tutti, anche perché è di facile lettura. Si tratta di un taglio un po’ particolare, nel senso che impone vincoli alle assunzioni e impone che i risparmi non restino nelle casse delle università, ma tornino al ministero dell’economia. Il successivo dl 180 (convertito con modificazioni dalla legge 1 del 2009) allenta i vincoli alle assunzioni e di conseguenza restituisce una parte del taglio (poco più di un terzo). Si tratta di disposizioni che aggrediscono le prospettive di stabilità dei precari e contribuiscono a smantellare il sistema universitario essenzialmente attraverso una riduzione del personale. Quindi è una legge rivolta a "snellire" le università.
Un dramma ancora maggiore è la legge 126  (vai al testo del decreto).
Ecco l’art. 5, comma 7, lettera d:
 
Ai maggiori oneri derivanti dagli articoli 1 e 2, nonche’ dal comma 4 del presente articolo (…) si provvede:
(…)
d) quanto a 995,8 milioni di euro a decorrere dall’anno 2010, mediante riduzione lineare del 6,85 per cento degli stanziamenti di parte corrente relativi alle autorizzazioni di spesa come determinate dalla Tabella C allegata alla legge 24 dicembre 2007, n. 244;
La legge 244 del 2007 (vai al testo) è la Finanziaria 2008. Questa Tabella C contiene vari stanziamenti (per esempio "Programmi finalizzati alla prevenzione e alla cura dell’AIDS, al trattamento sociosanitario, al recupero e al successivo reinserimento dei tossicodipendenti detenuti). Fra questi ci sono le "Spese per il funzionamento delle università", ma in realtà anche molti altri finanziamenti ad Enti di Ricerca e progetti di ricerca ed innovazione in vari ambiti.
 
I tagli alle università si aggirano attorno ai 470 milioni, ma forse è più importante pensare alla percentuale riportata sopra: un taglio netto e secco del 6,85%. Vuol dire che una università che ha un rapporto stipendi su ffo del 88% passa magicamente al 94,5%! Il tutto senza che sia prevista nemmeno la strada (ovviamente comunque non condivisibile) di un risparmio attraverso le non assunzioni.
 
Una ultima nota: ma quali sono i maggiori oneri derivanti dagli articoli 1 e 2 e dal comma 4 cui occorre provvedere mediante un taglio dei finanziamenti all’università e alla ricerca? Eccoli: Misure sperimentali per l’incremento della produttivita’ del lavoro
 
Art. 1.
Esenzione ICI prima casa
(…)
 
Art. 2.
Misure sperimentali per l’incremento della produttivita’ del lavoro
(detassazione straordinari)
 
Art. 5,comma 4

4. Nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze e’ istituito un fondo con una dotazione pari a 115 milioni di euro per l’anno 2008, 120 milioni di euro per l’anno 2009 e 55,5 milioni di euro per l’anno 2010, da utilizzare a reintegro delle dotazioni finanziarie dei programmi di spesa. L’utilizzo del fondo e’ disposto, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro competente, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. 

This entry was posted in risorse. Bookmark the permalink.