Pubblichiamo l’appello del nuovo spazio occupato a Bologna.
Avrei preferenza di No ………
“I would prefer not to..” sono le parole di Bartleby lo scrivano, il nome comune scelto dagli occupanti e dalle occupanti dello
spazio sito in via Capo di Lucca 30.
I seminari di autoformazione riconosciuti in crediti dalle facoltà, le lezioni in piazza, la didattica utilizzata come terreno di
sperimentazione di nuove tecniche di comprensione del mondo, in una fase caratterizzata da una crisi radicale che investe
pienamente la nostra università, aggravata dai tragici ddl di Gelmini, Tremonti e Brunetta: a partire dall’ottobre dello scorso anno
queste esperienze si sono moltiplicate, provando a restituire un senso a quell’università che ormai da troppi anni sembrava subire
passivamente processi di riforma e/o controriforma il cui senso rimaneva oscuro ai più.
In questa situazione, l’uso che Bartleby intende fare degli spazi di Via Capo di Lucca 30, caratterizzato da iniziative di alto
profilo culturale, che coinvolgono profondamente il tessuto artistico e relazionale di questa città, ci sembra una straordinaria
occasione di confronto e crescita per l’intera comunità universitaria, contribuendo al contempo a rompere i confini sempre più
incerti che separano quest’ultima dalla realtà cittadina.
Nella condizione di assoluta emergenza in cui versa l’Università italiana, e quella bolognese in particolare, l’iniziativa di
Bartleby, assunta dopo mesi di trattative infruttuose con gli attuali referenti istituzionali, ci sembra un prezioso apporto, da
difendere e da approfondire.
Per questo avremmo preferenza di no. Avremmo preferenza che un’ esigenza espressiva e culturale, vissuta quotidianamente da
moltissimi studenti, non fosse relegata a problema di ordine pubblico e risolta con i manganelli della Celere.
Avremmo preferenza che gli spazi di Via Capo di Lucca non fossero sgomberati. Avremmo preferenza che Bartleby non fosse
costretto a cercare altri spazi per offrire il suo contributo alla reinvenzione della nostraUniversitas.