dall’Olanda

Riceviamo dall’onda anomala Olandese:

L’ approvazione del decreto Gelmini, in linea con le politiche europee,non può rappresentare la fine di mesi di esperienze di protesta che hanno portato ad un generale risveglio delle coscienze:proponiamo di estendere la lotta a livello europeo,portando la protesta fuori dalle scuole e dalleuniversità, perchè l’istruzione

libera e gratuita rappresenta una priorità per l’intera società.

Mentre in Italia il movimento creato dall_Onda Anomala si ingrandiva e la sua voce si faceva sempre più forte, in molte città Europee gruppi di studenti/ricercatori/insegnanti si sono organizzati per formare unmegafono che diffondesse il messaggio: non pagheremo la vostra crisi. Il secco NO al potenziale definitivo smantellamento dell_istruzione pubblica italiana è partito anche dall_Olanda. Come Onda Anomala Olandese abbiamo organizzato sit-in di fronte al consolato italiano adAmsterdam e all_ambasciata italiana all_Aja in concomitanza delle giornate di protesta che hanno portato in piazza migliaia di persone in Italia. Siamo inoltre entrati in contatto con gli altri gruppi che sulla spinta della protesta italiana si sono velocemente formati in Europa e che formano l’ EuropeanAnomalous Wave(www.europeananomalouswave.tk). Questoci ha dato la possibilità di vedere come la protesta non riguardi solo la situazione italiana: con la dichiarazione di Bologna del 1999, i ministri europei hanno scelto un percorso comune che mira ad omologare il concetto di istruzione in tutta Europa: sempre di piùu’ essa si rivela essere privilegio e non diritto, e nel caso delle università,il sistema dei crediti, l’autonomia degli atenei e la profliferazione dei corsi di laurea hanno mortificato i percorsi formativi accentuandone il carattere autoreferenziale ed al contempo penalizzando la qualitá.La privatizzazione del sistema educativo e le sue catastrofiche conseguenze sull’intera società non riguardano solo l’ Italia:in Spagna,Grecia,Francia, Germania, la situazione, anche se con specifiche caratteristiche, è simile.E_ per questo che riteniamo di vitale importanza non fermarci adesso.Continuare ad allargare gli orizzonti della protesta, creare un movimento che superi i confini nazionali e si organizzi per dare vita ad un dissenso che sia allo stesso livello del progetto: europeo.La piattaforma dell’ International Students Movement (www.emancipating-education-for-all.org) propone l’organizzazione in tutto il mondo di una Global week of Action (20-27 aprile) sul temadell’educazione con lo slogan Reclaim Your Education!.La rete che si sta creando a livello internazionale per l’organizzazione diquesta iniziativa rende positiva la speranza di un’internazionalizzazionedella lotta, perchè l’educazione sia libera, gratuita e accessibile a tutti.La Global Week of Action si estenderà probabilmente fino al 29 aprile, percoprire i due giorni della Ministeri al Bologna Conference(http://www.ond.vlaanderen.be/hogeronderwijs/bologna/conference)che avranno luogo in Belgio tra il 28 e il 29 aprileIl programma della Week of Action dipendera’ dalle specifiche realta’ organizzative dei paesi e delle citta’ aderenti, ma e’ prevista una giornata di azione globale il 22 aprile. Per chi fosse interessato domenica 8 febbraio ore 16 verrà svolta la terza chat internazionale per organizzare la Global week of action: https://chat.indymedia.orginserite il vostro nick e il canale (#education) nel form. ( Le onde fiorentine e di Urbino già hanno partecipato e si stanno organizzando)Inoltre, Attac sta organizzando, in occasione dell’ European Summit dei ministri dell’Ue, un "alter-summit" per discutere di un’ Europa "sociale"(http://www.european-summer-university.eu/pages/projects/march-2009-eu-spring-summit.php?lang=FR).  Crediamo che queste iniziative possano e debbano essere diffuse in tutto il movimento europeo,crediamo nell’importanza di creare un "ponte" tra le varie realtà della protesta italiana e internazionale, perchè ci sonomolti obiettivi comuni. Come gruppo vogliamo dedicarci alla creazione di network soprattutto tra le realtà italiane e quelle europee e chiediamo quindi di diffondere questo comunicato e di creare,tramite il web, unconfronto/scambio sulle prospettive di protesta future e sulle possibili iniziative Chiediamo ai gruppi interessati di contattarci, diffondere il comunicato, confrontarci. Il web puo’ essere uno strumento utile a coprire le distanze a diffondere i temi della lotta che, sicuramente, non e’ finita. 

L’onda anomala olandese

 

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