[…] Siamo quelli delle lezioni in piazza e
quelli delle occupazioni di
questi giorni.
Siamo quelli delle
lettere, dei comunicati, delle e-mail che viaggiano
rapide da un
ateneo all’altro, da un nodo all’altro della rete e siamo
quelli
dei cortei spontanei e non autorizzati.
Siamo quelli che discutono
con il rettore. E siamo quelli che lo
contestano.
Ebbene sì,
siamo tutte queste cose insieme. Perché non intendiamo la
protesta
come forma di rinuncia al diritto di parola, allo scambio, al
confronto… e, per altro verso, siamo convinti che nessuno possa
chiederci di rinunciare alla protesta, per ottenere titolo a
discutere.
Ancora, siamo quelli dei seminari di
autoformazione e siamo quelli del
blocco del 1° binario alla
stazione di Bologna.
Perché sul 1° binario non vogliamo prendere
nessun treno che porti in
un’altra città o in un altro Paese dove
sia possibile – diversamente
da quanto accade dalle nostre parti
– studiare e fare ricerca: abbiamo
scelto di formarci, insegnare
e fare ricerca esattamente e
precisamente nell’ateneo di Bologna.
E non vogliamo cambiare idea.
[…]
Ecco il bel documento di Bologna: Documento Bologna.rtf