Molti docenti della Simon Fraser University hanno firmato una lettera aperta che denuncia il costante peggioramento delle condizioni di lavoro – anche al di là dell’oceano, sembra di sentire le stesse dinamiche…
La lettera si legge cliccando qui.
Molti docenti della Simon Fraser University hanno firmato una lettera aperta che denuncia il costante peggioramento delle condizioni di lavoro – anche al di là dell’oceano, sembra di sentire le stesse dinamiche…
La lettera si legge cliccando qui.
Pubblichiamo il link ad un articolo de Il Corsaro sul recente suicidio (suicidio di Stato lo definiscono in molti) di un docente impegnato nelle battaglie per l’assunzione. E’ un bell’articolo, che spiega la situazione delle classi di concorso per la scuola con molto rispetto per la vicenda personale e si trova cliccando qui.
Spariscono l’80% dei punti organico dei pensionamenti : 2230 punti organico vaporizzati, che prima della legge Gelmini sarebbero bastati per assumere a tempo indeterminato quasi 4500 precari. Qui il decreto sulle assunzioni 2012.
Scontri tra polizia e studenti, 30 ottobre. “Dopo lo sgombero della residenza Edisu di Via Verdi 15, occupata dagli studenti per dare casa ai borsisti esclusi dai tagli regionali, un corteo spontaneo ha sfilato da Palazzo Nuovo al Palazzo della Regione. Ad attenderli un ingente spiegamento di forze dell’ordine. Duri scontri e cariche, in mezzo la solidarietà dalla cittadinanza agli studenti in lotta.” Qui il video. Qui un articolo, da NuovaSocietà.
Questo il comunicato del Coordinamento UniTo: Continue reading
Pubblichiamo una lettera di Chiara Saraceno che rassegna le dimissioni da membro onorario dell’AIS (Associazione Italiana di Sociologia). Cita il caso Orsini – che forse non è proprio il caso più adatto da chiamare in causa, sul blog ne abbiamo raccontati parecchi altri, meno controversi, vero è che è uno tra i più noti, quantomeno a livello superficiale – e accusa i meccanismi di scarsa trasparenza e di premiazione di vincoli di appartenenza. Nel quasi totale deserto è un gesto che, per quanto piccolo, segnala che qualcosa, forse, si muove.
Cambiare il paese per non dover cambiare paese – è on line il sito Iovogliorestare, la risposta di una generazione che non si arrende.
Ecco l’appello:
Più di un italiano su tre, tra i 18 e i 24 anni, è senza lavoro, e negli ultimi 5 anni sono stati persi 1,5 milioni di posti di lavoro tra gli under 35. La disoccupazione giovanile cresce tre volte più velocemente di quella complessiva, con picchi che superano il 50% per le donne nel Mezzogiorno. I pochi che lavorano, se non sono in nero, sono costretti a destreggiarsi tra i vari contratti precari, senza alcuna tutela da parte del sistema di welfare, senza alcuna protezione contro discriminazioni e licenziamenti arbitrari, senza alcuna possibilità di costruirsi autonomamente un percorso di vita dignitoso. Le disparità tra i generi vengono ampliate da una precarietà che è generalizzata, ma da cui le donne escono più difficilmente. Al paradosso di un Paese che ha pochissimi laureati, e non riesce a dare un lavoro neanche a quei pochi, si risponde chiudendo sempre di più l’accesso al sapere ed espellendo un numero sempre crescente di studenti dai luoghi della formazione con tagli e aumenti delle tasse. Continue reading
E’ online la prima parte del rapporto Federconsumatori sui costi degli atenei italiani: Le rette crescono del +7% rispetto allo scorso anno. Paradossalmente aumentano in misura maggiore quelle per i redditi più bassi. A questo link si scarica il rapporto.
Da ROARS: Nelle prossime settimane/mesi verrà determinato il budget europeo per la ricerca per il 2014-2020. Molte nazioni hanno già annunciato tagli ai fondi, ed è molto probabile che proprio la ricerca sarà la prima a subire decurtazioni, con conseguenze che si ripercuoteranno soprattutto su dottorandi e post-doc. In una lettera di denuncia apparsa il 22 ottobre scorso sui principali quotidiani, 42 Premi Nobel e 5 Fields Medalhanno espresso la loro preoccupazione, spronando la giovane generazione di ricercatori a far sentire la propria voce. Qui il link con l’articolo e la petizione.
Flash mob organizzato dagli studenti a Bari per protestare contro i tagli all’istruzione (27 ottobre 2012).
Da CTZen Assemblea nazionale all’ateneo di Catania, diventato caso nazionale per l’autoritarismo nella gestione. Si parla dello smantellamento dell’università italiana. Il rettore Recca ha annunciato la sua presenza.
Unict, in assemblea contro «l’autoritarismo» – Catania tappa della mobilitazione nazionale
Di Perla Maria Gubernale | 26 ottobre 2012
Stamattina le contestazioni contro lo smantellamento dell’università italiana arrivano nell’ateneo catanese, con un incontro pubblico convocato al Rettorato da sigle sindacali, associazioni e coordinamenti di docenti, ricercatori, personale e studenti. Per denunciare l’agonia di tutto il sistema – causato da legge Gelmini e politica dei tagli – e il caso Unict, tra «abusi e antidemocraticità». Atteso anche il rettore Recca e i candidati a succedergli alla poltrona di Magnifico