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L’Onda ritorna – Domani studenti in piazza (di L.Matteucci, L’Unità, 16 novembre 2009)
Da Roma a Napoli, da Milano a Bari a Torino a Genova, sarà gran parte dei maggiori atenei italiani a scendere in piazza. La mobilitazione degli studenti medi si annuncia anche più capillare, con oltre 50 cortei in giro per l’Italia. Studenti di scuola e università lanciano il primo sciopero generale studentesco, organizzato per domani in occasione della giornata internazionale per i diritti degli studenti, l’International students day.
È «Riprendiamoci il futuro» lo slogan lanciato dall’Unione degli studenti e da Link-Coordinamento universitario, sottotitolo «Hanno rapito il nostro futuro, e noi blocchiamo le città». Migliaia di studenti in tutto il mondo si mobiliteranno perché sia garantito a tutti il diritto all’istruzione, perché resti un bene pubblico e non venga privatizzato come sta avvenendo nei paesi in via di sviluppo. A Bruxelles si svolgerà un’assemblea internazionale a cui parteciperà anche una delegazione italiana.
In Italia la mobilitazione vedrà il blocco di scuole, università, e centri di ricerca in molte città, per protestare contro la riforma Gelmini e la situazione del settore. Per la prima volta anche gli studenti dell’accademia nazionale di Danza insieme alle accademie di Belle arti e ai Conservatori scenderanno in piazza. E venerdì 20 si terrà l’assemblea nazionale per rilanciare il movimento.
La Flc-Cgil, intanto, lancia lo sciopero nazionale di tutto il comparto della conoscenza – scuola, università, conservatori, accademie ed enti di ricerca – per l’11 dicembre. Non è escluso che incrocino le braccia anche i dipendenti del pubblico impiego. Motivo della protesta, innanzitutto contratti e assunzioni. Per la scuola le richieste riguardano il rientro dei tagli di organico previsti dalla legge 133, il rinvio della riforma del secondo ciclo e la soluzione definitiva del problema del precariato con un piano organico di assunzioni. Altre richieste riguardano tutto il pubblico impiego: stanziamenti adeguati per il rinnovo dei contratti e ritiro delle norme del cosiddetto «decreto Brunetta» che mettono in discussione l’attuale modello contrattuale.
Anche il Coordinamento dei precari della scuola ha intenzione di indire una mobilitazione del settore per lo stesso giorno, con sciopero e manifestazione a Roma. «Chiediamo – dicono – che in Finanziaria sia previsto il ritiro dei tagli alla scuola introdotti con la legge 133 e rivendichiamo la difesa di un sistema di istruzione pubblico, aperto a tutti e di qualità».
16 novembre 2009