Liberare i saperi per liberare le persone – Rete della Conoscenza
Dopo le occupazioni del Pirellone a Milano e del Maschio Angioino a Napoli, dopo le carote lanciate davanti la sede del Ministero a Torino e Milano, dopo le 100.000 persone in piazza, gli studenti non si fermano. Dalle assemblee svoltesi durante fine corteo si è deciso di rilanciare mobilitazioni coordinate in tutte le scuole e le università italiane. Vogliamo cambiare i luoghi della formazione dal basso – dichiara Federico Del Giudice Portavoce della Rete della Conoscenza – e lo faremo riprendendoci aule delle scuole e delle facoltà, mettendo in discussione il metodo delle lezioni, chiedendo di parlare della crisi, dei drammi che attanagliano il Paese, e costruire una soluzione vera. Per questo il 24, 25 e 26 Ottobre bloccheremo scuole e università, praticando un nuovo modo di viverle.
Crediamo che in questo modo possiamo ricostruire – afferma Roberto Campanelli dell’Unione degli Studenti – davvero una scuola pubblica, di qualità e per tutti. Bloccheremo le scuole per far ripartire un grande movimento studentesco capace di bloccare il disegno di legge Aprea e di ottenere una legge quadro nazionale sul diritto allo studio.
Solo praticando un nuovo modello di lezione, di didattica e di valutazione – spiega Luca Spadon Portavoce di Link Coordinamento Universitario – possiamo costruire un nuovo modello di Università, che punti a fruire delle conoscenze per cambiare il Paese, per costruire giustizia e uguaglianza, per uscire dalla crisi. Il 24, 25 e 26 Ottobre bloccheremo le università per fermare le politiche dell’ex Ministro Gelmini, portate avanti dal Ministro Profumo, che istituiscono prestiti d’onore, un vero e proprio indebitamente degli studenti, annulla il diritto allo studio, distrugge la ricerca e la formazione di qualità.
Di seguito il testo integrale dell’appello per costruire la 3 giorni di mobilitazione, lanciato dagli studenti e dalle studentesse milanesi e napoletani dopo le occupazioni del Pirellone a Milano e del Maschio Angioino a Napoli.
Siamo la promessa di un domani migliore riprendiamoci la parola, riprendiamoci scuole e università!
Oggi decine di migliaia di studenti e studentesse sono scesi in piazza, per la seconda volta in una settimana, per rivendicare scuole e università diverse, per contrastare le politiche di austerity che stanno distruggendo il diritto allo studio e al futuro.
Mentre scendiamo in piazza la politica è sorda, incapace di dare risposte alle nostre rivendicazioni.
Mentre scendiamo in piazza nelle aule del parlamento nessuno mette in discussione il PDL Aprea, ritira i decreti Gelmini, ferma l’aumento vertiginoso della tasse nelle università o il contributo volontario nelle scuole. Mentre scendiamo in piazza, la politica continua a discutere di se stessa senza investire in un piano di rilancio dell’istruzione pubblica e della ricerca. Le scuole e le università devono diventare il centro per l’uscita dalla crisi e dalle politiche di austerità. I casi dell’Ilva come della Carbosulcis come della Fiat dimostrano che oggi il nostro modello di sviluppo, che schiaccia i diritti e inquina l’ambiente non è più capace di darci un futuro. Vogliamo essere la promessa di un domani migliore. Lo siamo già e vogliamo che le scuole e le università siano i luoghi per stimolare, arricchire e mettere in rete le nostre aspirazioni, i nostri sogni, le nostre intelligenze.
Vogliamo discutere di cosa si studia, come lo si insegna, vogliamo riprenderci i laboratori rimasti inutilizzati, aprire le scuole e le facoltà tutto il giorno per studiare assieme, fare musica, arte, cultura, per viverli come spazi propri. Vogliamo questo perché i saperi non restino vuote nozioni, ma siano il frutto di una cooperazione sociale continua.
Vogliamo essere la promessa di un domani migliore a partire dalle classi e facoltà. Per questo proseguiremo la mobilitazione dentro le scuole e le università in una mobilitazione prolungata di assemblee, occupazioni, autogestioni per i giorni 24, 25 e 26 ottobre
Vogliamo pensare un’altra scuola e un’altra università per immaginarci e praticare un’altra società!
Siamo la promessa di un domani migliore!
riprendiamo la parola, riprendiamoci scuole e università!