Un interessante articolo, da Rete della Conoscenza, che commenta i dati OCSE sull’istruzione (e si intitola, significativamente, ‘un quadro disastroso’).
“Come tante altre organizzazioni internazioni, dai rapporti e dalle raccomandazioni OCSE il nostro paese tende sempre a prendere il peggio: la scarsezza delle risorse non diventa uno spunto per stanziare maggiori investimenti. Cosa si prende quindi dall’OCSE? L’impostazione fortemente economicista e neoliberista che l’ha sempre caratterizzata. Ad esempio il rapporto considera un problema che “la produzione di saperi non sia ancora adattata alle richieste del mercato del lavoro”, oppure stabilisce che “è importante che la popolazione acceda ai percorsi formativi perché è importante per l’economia”. Frasi del genere si trovano in tutto il documento e suscitano non poco sdegno. È proprio l’applicazione di queste idee che ha impoverito e privatizzato di fatto le nostre scuole e le nostre università: la valutazione quantitativa dell’apprendimento (gli INVALSI a scuola ad esempio), la creazione di scuole e di università progettate per formare manodopera e non per educare cittadini, l’insistenza sulla meritocrazia come strumento di differenziazione sociale, una visione efficientista della formazione, ecc…”
L’intero articolo, con i link ai dati, si trova qui.