Qualche intervento su No Tav (ma vi risparmiamo quello di Orsini su Il Giornale…).
Qui alcuni video (youreporter), Racconti e valutazioni da MilanoX, Carmilla on line, Carta, Indymedia.
Qualche intervento su No Tav (ma vi risparmiamo quello di Orsini su Il Giornale…).
Qui alcuni video (youreporter), Racconti e valutazioni da MilanoX, Carmilla on line, Carta, Indymedia.
Grazie mille! Ci avevano appena mandato questa mail, meglio ancora che sia diventato un commento.
Cari diversamente strutturati,
nella speranza di poter chiarire la mia posizione relativamente al mio articolo che avete “risparmiato” ai lettori, credo sia utile iniziare dalla “genesi” del mio pezzo sui black bloc, che nasce dalla telefonata di un giornalista: “Per favore, potrebbe rilasciare un’intervista per spiegare se i black bloc sarebbero potenzialmente reclutabili da una formazione come le Brigate rosse?”. Dal momento che sono un ricercatore e un docente, ho il dovere di rispondere alle domande sui temi di cui mi occupo, anche quando le domande possono apparire poco pertinenti. Quando uno studioso viene interrogato su un tema di sua conoscenza, il detto secondo cui “domandare è lecito, rispondere è cortesia” diventa: “Domandare è un diritto, rispondere è un dovere”.
La mia prima risposta è stata che non avrei rilasciato l’intervista per il timore di essere frainteso o strumentalizzato: “Non si offenda, ma preferisco stendere un articolo di mio pugno per blindare i contenuti. Capirà che questi temi sono molto delicati e devo essere sicuro che non venga modificata nemmeno una virgola di ciò che dico”. Ho accettato dietro la promessa che il mio pezzo non sarebbe stato associato a titoli strumentali. Cosa che, purtroppo, non è avvenuta. Questo mi ha costretto a scrivere una lettera pubblica, in cui ho preso le distanze dal titolo: “Si scrive no tav, si legge BR”.
La mattina del 4 luglio, Marco Travaglio mi ha rivolto un duro attacco durante una sua rassegna stampa “militante”, attribuendomi di avere equiparato i brigatisti rossi ai black bloc. Travaglio, come tutti potranno verificare, ha capovolto il mio pensiero, limitandosi a leggere i titoli.
Ho scritto, nel poco spazio che avevo a disposizione, che i black bloc non c’entrano niente con i brigatisti rossi. Fatto salvo l’odio comune verso il capitalismo, che è documentato, sono entrambi destinati a un divorzio permanente (perché sono diversissimi tra loro!).
Sotto il profilo sociologico (non sono interessato alla rissa politica), non vedo perché non si possa sviluppare una riflessione sulle possibili analogie tra due fenomeni di contestazione dell’ordine costituito. Non c’è niente di criminale nel domandarsi se i black bloc possano avere caratteristiche comuni ad altri fenomeni ribellistici già noti. È il dovere di un sociologo che si occupi di violenza politica. Sono stato più volte invitato negli Stati Uniti per chiarire possibili differenze e analogie tra i militanti di Al Qaeda e quelli delle Brigate rosse. Nessuno mi ha mai dato del “verme”, del “porco” o del “venduto” per questo.
E’ fin troppo evidente che il contenuto del mio articolo smentisce categoricamente il titolo: “Si scrive no tav, si legge BR” ed è in opposizione alla linea de “il Giornale”, che non lo ha censurato.
La frase che appare nella mia intervista del 6 luglio ”Travaglio mi ha rovinato la vita” non l’ho mai pronunciata ed è stata da me smentita in una lettera pubblica. Per il resto, ogni parola dell’intervista a “il Giornale” è mia, fatta eccezione per un refuso (si costruisce un “detto” sarebbe si costruisce un ”ghetto”).
Un cordiale saluto.
Alessandro Orsini
http://www.alessandroorsini.com
http://www.ilgiornale.it/interni/tav_travaglio_attacca_studioso_terrorismo_adesso_tutti_suoi_fan_mi_insultano_web/travaglio-fatto-ilgiornale-orsini-no_tav-contestazione-terroristi-brigate-rosse/06-07-2011/articolo-id=533473-page=0-comments=1