SISEM e SISSCO e i concorsi per ricercatori TD in storia (forme di mobilitazione #3)

Riceviamo e riproduciamo..
“Care socie e cari soci,
il Consiglio Direttivo della nostra società ha avviato in una delle sue ultime riunioni una riflessione sulle università telematiche, strutture ormai diffuse da qualche anno nel nostro paese, delle quali almeno 11 sono state riconosciute dal nostro Ministero (  v. il portale unitelematiche.it ).
Tali università bandiscono anche concorsi di vario ordine, nonchè di ricercatore a tempo determinato e, come è accaduto di recente, anche per l’area storica. Ciò che è singolare, ed è certamente preoccupante, è che i regolamenti di questi atenei telematici consentono che la commissione – accanto al docente del settore scientifico disciplinare di cui al concorso bandito – possa essere composta anche da altri docenti di discipline del tutto esterne al singolo settore disciplinare ( ad es. un filosofo, psicologo, sociologo ).
Non sfuggirà a nessuno come per questa via si alteri un meccanismo di selezione che deve restare affidato a docenti di ruolo che abbiano competenze scientifiche adeguate per questa funzione e che provengano dal settore scientifico disciplinare per il quale quel concorso è stato bandito.
Mi è sembrato dunque opportuno, sentito il parere del Consiglio Direttivo della nostra società, che la SISEM  e la SISSCO sottoscrivessero una lettera comune al Ministro Maria Stella Gemini, di cui al testo allegato qui di seguito, per chiedere che venga ripristinata la congruità disciplinare delle suddette commissioni concorsuali.

Giovanni Muto”

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Roma, 28 febbraio 2011

All’On. Maria Stella Gelmini
Ministro della Pubblica Istruzione

e per conoscenza:
Al Presidente della CRUI
Al Magnifico Rettore dell’Università Telematica E-Campus
Ai membri del CUN, area 11 (con preghiera di diffusione al CUN)
Ai Soci della Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea
Ai Soci della Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna

Gentile Signor Ministro,

Ci permettiamo di attirare la sua attenzione sul fatto seguente. In alcuni concorsi per ricercatore a tempo determinato, banditi nelle nostre discipline (Storia contemporanea e Storia Moderna) e tenutisi nel 2010, faceva parte delle commissioni un solo professore della disciplina stessa, che era quindi teoricamente in minoranza.

 

Alla luce dei regolamenti delle Università—nel caso a nostra conoscenza un Ateneo telematico—tale procedura non è illegale, ma certo manifestamente irragionevole. Essa solleva a nostro parere, un problema meritevole di riflessione, e d’intervento, tanto più che l’articolo 24 della nuova legge che porta il Suo nome non sembra affrontare la questione.

 

Si profila infatti il rischio di una sottrazione delle scelte concorsuali al controllo della comunità scientifica di settore, tanto più grave perché manca anche un riferimento ai macro-settori in via di costituzione, con la conseguente possibilità—puntualmente verificatasi—che a giudicare della qualità e del merito scientifico dei concorrenti si trovino colleghi che non possiedono le competenze necessarie ad una valutazione che auspichiamo il più rigorosa e fondata possibile.

 

Il rischio in questione è accresciuto:

1.     Dal fatto che, con la nuova legge i concorsi di ricercatore a tempo determinato saranno una via di ingresso al ruolo di professore;

2.     Dall’apertura dei giudizi d’idoneità nazionali, che rischia di indebolirne quella funzione di filtro centrale che gli era stata attribuita.

 

E’ realistico pensare che, se le cose non cambiassero, anche attraverso una messa a punto dei criteri di formazione delle commissioni concorsuali per i ricercatori a tempo determinato, si verrebbero a produrre le seguenti conseguenze:

a.     I concorsi di questo tipo potrebbero risultare svincolati dal controllo scientifico disciplinare;

b.     Poiché sembra imminente l’avvio dei giudizi d’idoneità, data la decisione di non porre limite alle idoneità conseguibili, non è improbabile che dei ricercatori, assunti con la procedura che Le abbiamo segnalato, possano ricevere una delle predette idoneità;

c.      Attraverso questo meccanismo anche la selezione dei professori delle singole discipline potrebbe sfuggire al controllo delle rispettive comunità scientifiche.

 

Poiché il nostro continuerà a essere un “sistema universitario nazionale” occorrerà—per evitare ogni deriva localistica—che il Ministero definisca in maniera chiara i criteri di composizione delle commissioni dei concorsi per ricercatore a tempo determinato, per far sì che anche l’accesso al primo gradino della carriera universitaria sia sottoposto ad un filtro scientifico più fitto, in particolar modo assicurando la congruità disciplinare delle commissioni concorsuali, almeno a livello di macro-area o per settori affini.

 

 

Con i più cordiali saluti,

 

 

Andrea Graziosi

Presidente, Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (www.sissco.it)

 

Giovanni Muto

Presidente, Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna (www.stmoderna.it)

 

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