Siamo sul tetto di Fisica!
Siamo ricercatori e studenti in mobilitazione contro il ddl Gelmini e l’affossamento dell’università e della ricerca pubblica. Oggi abbiamo manifestato in piazza a Milano, dando voce al dissenso del mondo universitario, proprio mentre alla Camera era in discussione un ddl inaccettabile sia nel merito che nel metodo con cui viene imposto.
Dopo la giornata di proteste e mobilitazioni in tutta Italia, la discussione del ddl è slittata a martedì 30 novembre, una piccola ma importante vittoria. Nonostante anche oggi i manganelli di Maroni abbiano provato a zittire chi manifesta per salvare l’istruzione pubblica, non avremo paura di tornare in piazza per bloccare definitivamente “questa riforma”.
Il ministro Gelmini ha dimostrato di non essere in grado di gestire una riforma seria del sistema universitario che non può essere determinata dai tagli imposti dal Ministero dell’Economia.
La giornata di oggi in piazza ha dimostrato un’altra volta che questo è un governo debole che sa rispondere unicamente con la propaganda e con la forza.
Siamo in mobilitazione permanente, da oggi nuovamente nelle strade e sui tetti della città; per domani invitiamo chiunque abbia a cuore il futuro dei giovani e del paese a partecipare ad una grande assemblea pubblica. Da questa sera passate a trovarci sul tetto di Fisica, per guardare insieme il cielo nella speranza di vedere una (Maria) Stella cadente.
Invitiamo tutti VENERDÌ 26 ALLE ORE 12 a partecipare ad un’assemblea pubblica a
sostegno della mobilitazione permanente sul tetto di fisica
Ricercatori e studenti dal tetto
http://cittastudi.noblogs.org
www.rete29aprile.it
cittastudi@autistici.org
Ed ecco il comunicato di solidarietà FLC-CGIL
COMUNICATO STAMPA:
LA FLC-CGIL CON I RICERCATORI SUL TETTO DELLA FACOLTA’ DI FISICA IN VIA CELORIA
La FLC-CGIL di Milano esprime solidarietà ai ricercatori che stanno pacificamente protestando contro l’imminente approvazione del ddl-Gelmini sull’università ed i tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario degli atenei operati a luglio dalla manovra del Ministro Tremonti.
Il sottofinanziamento dell’università e della ricerca italiana e l’introduzione della figura del ricercatore a tempo determinato, prevista dal ddl Gelmini in sostituzione di quella del ricercatore a tempo indeterminato, messa ad esaurimento, chiudono la strada al futuro di tanti giovani studiosi italiani cui non resta che prendere la via dell’estero.
<<Ogni settimana – dice Cristina Tajani della segreteria FLC-CGIL Milano – allo sportello dedicato ai ricercatori in via Balzaretti 13 (Città Studi), proprio nei pressi della terrazza occupata, riceviamo decine di giovani ricercatori, in prevalenza precari, che vedono diminuire la possibilità di rinnovo dei loro contratti in scadenza a causa della mancanza di fondi e del blocco del turn-over. Si tratta di giovani altamente qualificati, per la cui formazione il paese ha investito risorse, e che poi non sa come utilizzare. Uno spreco di talenti proprio nel momento in cui il paese dovrebbe investire in formazione e ricerca per uscire dalla crisi economica>>.