Sciopero e corteo 17 novembre/1

Studenti in piazza in oltre 100 città.

Leggi l’articolo da L’Unità.

“Gelmini, sei ‘na sola”. Studenti in piazza in oltre 100 città.

(Di M. Iervasi)

Fianco al fianco. Con due striscioni distinti: «Vediamo chi cade…», «La loro in-stabilità. Solo macerie per l’Università». Provocazioni al governo dagli studenti delle superiori e dagli Atenei. Due ore di attesa per chi studia nelle scuole romane, sotto il vento pungente di piazza della Repubblica. Poi finalmente arriva l’Onda universitaria e la manifestazione mondiale – (in contemporanea in 100 città di italia e in altrettante metropoli del mondo – per la difesa del diritto allo studio, può finalmente partire.

«ASSEDIO A MONTECITORIO»
Per la scuola pubblica, restano i tagli pesanti e dolorosi per tutti: docenti, precari e bidelli. I fondi freschi sono solo ed esclusivamente per l’istruzione privata. Idem per gli Atenei sempre più agguerriti contro la rifoma. E sui cartelli la Gelmini è presa di mira: questo ministro «è ‘na sola!!» – si legge -. Accanto al più eloquente: «Gelmini you’re breaking my eggs….!». I cori si mischiano agli slogan tra i rimbombi dei fumogeni e dei petardi. Il corteo è allegro, combattivo. La polizia vigila a distanza. Gli studenti hanno un obiettivo: puntare su Montecitorio, dove la riforma dell’Università rischia di non essere calendarizzata per via di quel «bunga bunga» che ha accellerato la crisi di governo. E gli studenti la fanno da padrona. Riescono ad arrivare sotto le finestre del Palazzo: indossano caschi, cappucci, sciarpe… Le forze dell’ordine alla fine si arrendono, li fanno passare. Mentre il corteo si spacca: una parte dei manifestanti punta in Piazza Navona, dove nel pomeriggio la Flc-Cgil ha organizzato un dibattito con Paolo de Nardis (sociologo), Paolo Leon (economista), Lidia Ravera (scrittrice), Angelo Melone (giornalista ) e verrà anche proiettato il film: «La scuola è finita».

CENTO CORTEI
La Rete degli studenti , l’Unione degli universitari, L’Unione degli studenti e Link, la Fds,  hanno infatti organizzato cortei in più di 100 città per la giornata mondiale di mobilitazione per il diritto allo studio che arriva dopo una mobilitazione che dura da settimane: assemblee, sit-in, cortei ma soprattutto occupazioni, autogestioni e cogestioni di scuole ed università sono le parole d’ordine dell’ultimo mese. In poche settimane in tutta Italia, prosegue il «blocco della didattica tradizionale», si punta a  «riconquistare il presente, riappropriandosi dei propri spazi e del proprio futuro», sottolineano i movimenti studenteschi. «Dopo l’ultimo, sconcertante, aumento dei fondi alle scuole private – prosegue la Rete degli Studenti – approvato nel maxiemendamento ultimo colpo di coda di questo governo, ci sembra palese che la scelta di tagliare sulla scuola pubblica non sia una necessità, ma nasconde un’intenzione ben precisa: eliminare l’alternativa culturale e il pensiero critico nel nostro paese, consegnarci un futuro fatto di precarietà, assenza di diritti, crisi». Si schiera con gli studenti anche il Partito Democratico. «Condividiamo e sosteniamo le ragioni del mondo dei saperi e della conoscenza – spiegano Francesca Puglisi, responsabile Scuola, e Marco Meloni, responsabile Università della Segreteria Pd – Rivendicare il diritto allo studio in Italia significa rivendicare il diritto al futuro».

TORINO
Dopo aver occupato i binari della stazione di porta Nuova, nuovo blitz degli studenti che hanno da poco occupato Palazzo Campana, sede della facoltà di matematica e luogo da cui ebbero inizio le proteste nella città nel ’68. Assemblea nel cortile del palazzo.

LE OCCUPAZIONI
Occupate anche le facoltà di Lettere e Lingue Catania. “Le occupazioni iniziate oggi solo il segnale del forte disagio che viviamo” – dichiara Link-Coordinamento universitario – “Protestiamo contro i tagli all’università e alle borse di studio, che rischiano di lascere a casa 150.000 studenti il prossimo anno”. Anche la scuola è mobilitata contro i tagli. Occupati i licei romani Virgilio e Mamiani. Il Tasso ha scelto per ora l’autogestione.

PADOVA
Gli studenti  chiediono alla Regione la copertura totale delle borse per l’Anno Accademico 2010/2011, l’Istituzione di un fondo per l’edilizia universitaria, la Cancellazione del limite del 3% per le Borse per gli studenti immigrati. Accesso a internet per le residenze universitarie e apertura estiva delle residenze per i fuori sede. Una delegazione studentesca ha raggiunto l’assemblea della Fl-Cgil. A Mimmo Pantaleo e a Susanna Camusso ribadiscono che il movimento è pronto per lo sciopero generale.

BARI
Con un grande striscione in testa: «Hanno distrutto il nostro futuro, creiamo un mondo nuovo» circa duemila studenti stanno pacificamente sfilando in corteo per le vie del centro di Bari, scandendo slogan contro il ministro Gelmini ed i tagli alla scuola, all’Università, alla Ricerca e alla Cultura. La manifestazione, alla quale partecipano anche gli assessori regionali al Diritto allo Studio, Alba Sasso, e allo Sport, Maria Campese, e l’assessore comunale alle Politiche Educative, Fabio Losito, cominciata con il concentramento degli stuudenti in piazza Umberto, si concluderà in piazza della Libertà, davanti a Palazzo di Città.

BERGAMO
Traffico in tilt, momenti di tensione e sei ragazzi portati in questurai. Un caos al quale non è riuscita a rimediare nemmeno la polizia locale che aveva piazzato pattuglie in diverse zone per cercare di bloccare il traffico verso il centro. Due i momenti di tensione. Prima a Bergamo Alta, dove sei studenti minorenni hanno tentato di esporre uno striscione con la scritta «Digos m…». Sono stati bloccati e portati in questura, da dove sono stati avvisati i genitori, che sono poi passati a riprenderseli. Nessun provvedimento, in considerazione della giovane età. Poi alla rotonda dei Mille, dove un gruppo di studenti ha tentato di uscire dal corteo per raggiungere la sede del collegio Sant’Alessandro. Ne sono nate discussioni con polizia e carabinieri e qualche spintone.

17 novembre 2010
This entry was posted in rassegna stampa. Bookmark the permalink.