Atenei nel caos – da Repubblica Milano

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Bicocca, inizio dei corsi nel caos Statale, lezioni in piazza Mercanti
A Medicina ricercatori sostituti, ma l’anno accademico resta ancora a rischio
di LUCA DE VITO
Lezioni rinviate e ricercatori sostituiti con personale interno. Alla Bicocca la prima settimana di lezioni nelle tre facoltà dove i ricercatori sono in agitazione contro il disegno di legge Gelmini di riforma dell’università (Medicina, Psicologia e Scienze) è iniziata tra straordinari ed espedienti dell’ultimo minuto.
La protesta aveva già causato lo slittamento dei corsi di due settimane, concesso dal rettore Marcello Fontanesi fino all’11 ottobre, cioè ieri. Adesso obbliga i coordinatori a cercare soluzioni alternative: a Medicina e Chirurgia, la facoltà presieduta dal professor Andrea Stella, le lezioni lasciate vacanti dai ricercatori sono state distribuite su docenti ordinari e associati, mentre nelle altre due i presidi hanno dovuto fare i salti mortali per riorganizzare la didattica rinviando a data da destinarsi una parte dei corsi.
Appese agli sviluppi della riforma, oltre alle tre della Bicocca, ci sono anche quattro facoltà della Statale (Agraria, Scienze, Farmacia e Veterinaria) e due del Politecnico (Architettura Civile e Design). “La ripresa regolare dell’anno accademico  –  spiegano alcuni dei rappresentanti dei ricercatori  –  dipende dall’iter parlamentare della riforma che approderà alla Camera il 15 ottobre. Solo allora si saprà se la riforma verrà approvata e solo allora discuteremo l’eventuale ritiro dell’indisponibilità”.
Intanto l’agitazione prosegue. A Scienze politiche, il collettivo studentesco “Fuori Controllo” ha effettuato un blitz negli uffici della presidenza, con tanto di striscione, per chiedere la sospensione delle lezioni “e una presa di posizione sulla riforma dell’università”, mentre per giovedì 14 è prevista una lezione all’aperto della facoltà di Scienze, in piazza Mercanti.
Al Politecnico invece sono entrate nel vivo le due settimane di “didattica alternativa” a Design e Architettura Civile, e parallelamente il senato accademico sta portando avanti le forme di appoggio alla protesta con l’invio delle lettere agli studenti per informarli degli effetti dei tagli e la sostituzione dell’home page del sito www. polimi. it con un messaggio che esprime “preoccupazione per il declino scientifico, tecnologico e culturale del Paese”.
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