Riceviamo, da parte di FLC-CGIL, e pubblichiamo gli aggiornamenti sulla situazione della mensa di via Golgi.
Mercoledì 27 gennaio, grazie alla richiesta di audizione da parte di CGIL, CISL e UIL, una delegazione di rappresentanti sindacali, lavoratori SERIST, unimi e studenti ha esposto le problematiche relative alla mensa di via Golgi, 20 alla Commissione VII del Consiglio Regionale Lombardo. All’audizione erano presenti diversi consiglieri regionali e il confronto si è svolto in maniera salda ed efficace.
I nostri delegati hanno chiesto che la regione si faccia promotrice di un tavolo al quale convocare UniMi e Politecnico per chiarire i tanti puntioscuri relativi alla chiusura della mensa, alla gestione dell’immobile in cui è ubicata e soprattutto alla gestione del fondo per il diritto allostudio da parte dell’amministrazione del Politecnico.
Inoltre, hanno ricordato che la mensa di via Clericetti (di gestione della Statale) è stata costruita in modo complementare con spririto di collaborazione e non concorrenziale tra i due atenei coinvolti.
Adesso il CdA del politecnico ha deciso di interrompere nel peggiore dei modi la collaborazione sussistita negli anni, compromettendo un servizio indispensabile, il diritto ad un pasto convenzionato per tutti i suoi studenti, non solo quelli borsisti e soprattutto mettendo a rischio il posto di lavoro di 33 dipendenti della mensa.
Grazie alla correttezza di questa commissione e all’appoggio di alcuni consiglieri siamo riusciti a ottenere che il problema venga sottoposto all’attenzione dell’assessore all’Istruzione Gianni Rossoni il 9 febbraio, poco prima che finiscano "i giochi" e si vada alle elezioni.
Ricordiamo che l’assessore ha concesso 4,5 milioni di euro per costruire ex novo una scuola privata a Crema, sua città natale, quindi auspichiamo che non voglia privare gli studenti dell’università pubblica di un servizio indispensabile e produttivo quale la mensa di via Golgi.
Ovviamente, se l’assessore Rossoni non dimostrerà l’attenzione che questo grave problema richiede, saremo costretti a portare il nostro malcontento davanti alla regione, proprio in piena campagna elettorale ("ad ogni intenditor poche parole").
La mensa deve rimanere aperta, è un nostro diritto e per questo serve la partecipazione e la solidarietà di tutti!