1. Scomparsa del Ricercatore a tempo indeterminato, portato della Moratti. I ricercatori saranno solo a tempo determinato. Abbiamo avuto il contratto unico! ovvero l’età di stabilizzazione si sposterà dai 37 anni attuali della media di immissione in ruolo dei ricercatori ai 45-50(?) degli associati.
2. Importante è la riforma dei settori scientifico-disciplinari. Ci sarà un minimo di 50 ordinari a settore per evitare micro settori.
3. Le procedure per il reclutamento mi paiono quelle prospettate dalla prima bozza con alcune varianti:
– Per Associati e Ordinari:
• si entra previa abilitazione nazionale e poi con concorsi su base locale, con commissari scelti tra professori ordinari delle università che bandiscono e non più su base nazionale dal settore-scientifico disciplinare.
• Tramite concorso riservato interno
• Tramite stabilizzazione dei contrattisti (questa è una novità) che svolgano attività da almeno 5 anni (titolo III art. 5 – 6) ai quali sarà però richiesta come titolo preferenziale l’abilitazione.
• Vi sono poi delle limitazioni del turnover.
• L’esame è fatto a titoli e pubblicazione con una "lezione pubblica" e nessun esame scritto o orale.
– Per ricercatori a tempo determinato:
• non c’è abilitazione ma concorsi locali con le stesse regole per quanto riguarda le commissioni tranne che queste contengono anche gli associati
Da notare infine che non c’è "l’obbligo di chiamata" da parte dell’Università…