Riportiamo un importante intervento pubblicato su Uninversi.org (questo il link per la pagina)
E’ a questo punto della storia che si presenta la commissione disciplinare: con funzioni all’apparenza consultive, ed un regolamento che nessuno ha mai letto, la suddetta commissione si è riunita per la prima volta in data 7 settembre, allo scopo di giudicare di una fattispecie (la famigerata partita di calcio) di sei mesi prima. Parliamo quindi di uno strumento repressivo creato ad hoc per contrastare lo sport in università…con effetto retroattivo e regolamento non pervenuto! In altre parole, un intrigante esempio di giurisprudenza sperimentale a scopo interno. Alcuni degli studenti interessati ed i loro sodali si sono recati in giornata al senato accademico allo scopo di presentare queste ed altre rimostranze, le eventuali sospensioni minerebbero infatti la possibilità per questi studenti di proseguire il normale svolgimento degli studi, ostacolando "de facto" il diritto allo studio di cui in tanti si riempiono la bocca. Come accennavamo in apertura il senato previsto per oggi è saltato poichè, piuttosto che avere a che fare con questa mandria di scellerati, gli inquilini del piano di sopra si sono barricati impedendo ai membri stessi di senato e commissione di accedere al conclave. In attesa di nuovi intraprendenti esperimenti di giurisprudenza universitaria vi invitiamo a mettere a fuoco sul motivo per cui da diversi articoli calchiamo la mano su questo tema: dietro l’aspetto "sportivo" della faccenda si cela da una parte l’incapacità strutturale dell’amministrazione della Statale di Milano di affrontare qualunque forma di conflittualità in università, dall’altra il vuoto di spazi di socialità che caratterizza tanto la città quanto l’ateneo di via Festa del Perdono…sede di sette splendidi chiostri di cui sei chiusi all’epoca dei fatti incriminati.
Ai posteri l’ardua sentenza
(martedì 22 settembre 2009)