(mentre a Milano si cancellano gli spazi, a Bologna ne nasce uno nuovo)
Oggi mercoledì 25 marzo 2009 alle ore 10.00 nel centro di Bologna precari, studenti e ricercatori universitari hanno dato vita all’occupazione di uno spazio di proprietà dell’alma mater studiorum.
Bartleby è un nuovo spazio occupato in via Capo di Lucca 30.
Il progetto Bartleby spazio occupato nasce dal movimento dell’Onda, ne condivide il linguaggio e le pratiche ed è il desiderio di riportare, ampliare e far vivere le progettualità e i laboratori di produzione autonoma di saperi, i seminari di autoformazione e la rivendicazione di reddito, in ambito metropolitano.
Bartleby è il tentativo di chiudere definitivamente con l’era Cofferati, di far uscire l’università dal suo miope autismo, di ripensare Bologna a partire da chi la abita, la vive, la rende ricca ogni giorno.
Come l’Onda, Bartleby è una sperimentazione, una forma nuova di occupazione: un atelier in cui aprire un cantiere di ricerca, di riflessione e di connessione sulla produzione artistica in questa città con tutti quei soggetti che hanno attraversato il movimento di questi mesi, dagli orchestrali del comunale agli artisti e scrittori bolognesi, a tutti i ragazzi e le ragazze che provano con difficoltà ad esprimersi in una Bologna che troppe volte non li riconosce come parte viva e produttiva della città.
Bartleby è uno spazio in cui connettere tutti quei soggetti che non vogliono pagare la crisi, che reclamano l’erogazione di reddito diretto e indiretto, che si battono per un nuovo welfare.
Azioni comunicative si stanno già svolgendo in tutta la zona universitaria per informare gli studenti e le studentesse e invitare tutti e tutte all’assemblea pubblica che si terrà alle 17:00 in via Capo di Lucca 30, durante la quale sarà presentato il progetto Bartebly.
In allegato il programma e i testi di presentazione di Bartleby spazio occupato che stiamo diffondendo: bartleby – programma.pdf
BARTLEBY OCCUPATO – QUI LA CRISI NON SI PAGA!