Assemblea di Roma: l’autoriforma

Assemblea di Roma: cosa è emerso (vai al Video

ANSA NUMERO CHIUSO E CLASSI DOCENZA, ALTRO APPUNTAMENTO IL 28/11
(ANSA) – ROMA, 16 NOV – È stata approvata per acclamazione
l’autoriforma degli studenti redatta a Roma, nel giorno conclusivo del
week-end di assemblea nazionale degli universitari, a cui hanno
partecipato, ospitati in alcuni edifici occupati dell’ateneo La
Sapienza, più di un migliaio di giovani di circa venti atenei diversi,
provenienti da tutta Italia.

Tra le linee programmatiche della
«riforma dal basso», così come è stata definita dai suoi redattori, ci
sono l’abolizione del numero chiuso e delle diverse classi di docenza,
il superamento del «sistema 3+2», l’eliminazione dei crediti e della
frequenza obbligatoria e l’accesso gratuito per gli universitari a
diversi servizi. Dopo i workshop di ieri, con circa 200 interventi,
nel secondo giorno di assemblea sono state presentate idee e proposte
che hanno riscontrato ampio consenso tra gli studenti, come il
riconoscimento di «corsi di autoformazione» attraverso seminari
autogestiti, l’abolizione dei contratti dei precari con nuove
assunzioni e l’abbassamento delle tasse universitarie (eliminate per
gli iscritti appartenenti a fasce deboli). Chiesta anche la garanzia
di un salario minimo intercategoriale, fissato a 1.300 euro. Sul
fronte del diritto allo studio, è stata invece annunciata una
«campagna di azione» per l’accesso gratuito a cinema, musei e
trasporti e sono stati proposti «scioperi bianchi» dei precari contro
«il lavoro nero nelle università, svolto da stagisti, tirocinanti e
dottorandi». Un altro dei punti dell’autoriforma dei giovani è
l’abolizione delle classi di docenza, che al momento prevedono
distinzioni tra associati e ordinari, e i finanziamenti diretti ai
gruppi di ricerca. «Da questa assemblea è uscita una piattaforma
condivisa, dimostrando che abbiamo anche idee e non sappiamo dire solo
dei no – ha commentato Giorgio Sestili, studente di Fisica – adesso ci
auguriamo anche che i docenti valutino le nostre proposte». Dopo aver
dormito con coperte e sacchi a pelo tra i banchi, gli studenti dei
diversi atenei del Paese sono ripartiti per le loro città dandosi
appuntamento al 28 novembre prossimo, per una nuova giornata di
agitazioni diffuse nel Paese contro la legge 133, e il 12 dicembre per
uno sciopero generale «da concordare con i sindacati». (ANSA).

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