Concorsi truccati – da FLC-CGIL

Lettera di un precario, da FLC-CGIL 

Manifesto: I nuovi concorsi al Cnr e il talento negato

21-02-2010

Lorenzo Fioramonti
In questi giorni si sono chiuse le iscrizioni agli ultimi concorsi del vecchio ciclo, prima dell’entrata in vigore della nuova riforma. Si tratta dell’ultima speranza per migliaia di ricercatori di entrare di ruolo, prima che si inauguri la fase del ricercatore a tempo e scatti la mannaia dei tagli a cascata imposti dalla Gelmini. Sembra che per quest’ultimo ciclo di concorsi le commissioni concorsuali verranno estratte a sorte, proprio per scongiurare il rischio che i risultati siano nuovamente pilotati, come è prassi da sempre. Staremo a vedere. 

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Superiori, la riforma cancellerà i precari (da l’Unità on line)

Da l’Unità on line

Superiori, la riforma cancellerà i precari

di Fabio Luppino

Finirà così. Finirà che a partire dal prossimo settembre tutti gli
insegnanti precari usciranno dalla scuola. Il ministero rassicurerà,
ritornerà a promettere ammortizzatori sociali senza avere il becco di
un euro e quant’altro.
La riduzione oraria nelle superiori,
così come nelle elementari e nelle medie (dove è operativa da un anno)
abbinata al prosciugamento totale dei fondi per l’autonomia a questo
porteranno. Ci saranno ancora forse una piccola porzione di incarichi
annuali e supplenze temporanee nei licei. Anche no, vediamo perché.
Esattamente
in queste settimane le scuole stanno facendo delle proiezioni teoriche
su quanti insegnanti serviranno, ipotizzando anche sulle iscrizioni che
però si chiudono a fine marzo, la cui consistenza si saprà dopo Pasqua.
Gli istituti tecnici hanno il taglio di ore più significativo perché la
riforma partirà dal primo anno e toccherà anche i successivi tre, ad
esclusione del quinto. Quattro ore perdute per ogni anno: 16 ore in
tutto. Ci sono professori che già oggi sanno che le loro diciotto ore
canoniche non le avranno più. Saranno <CF161>spezzati
</CF>su più scuole. Soprattutto in aree o troppo grandi o troppo
piccole si creerà un discreto disagio con insegnanti che dovranno
correre da una scuola all’altra, spesso distanti, con incastri di orari
non agevoli, ovviamente tutto a loro spese: togliete su uno stipendio
medio di milleequattrocento euro almeno cento per spostamenti.
Obbligati perché il ministero vuole risparmiare e troverete, si fa per dire, un mondo di professionisti felici.
Ma
il problema è anche un altro. I cosiddetti spezzoni utilizzati per
completamento orario sono possibilità rubate a colleghi precari che
proprio quelli andavano a prendere per insegnare, vivere e fare un po’
di punteggio. Non ci saranno più. Sarà, dunque, un’altra guerra tra
poveri, tra garantiti ma per nulla soddisfatti nel rapporto costi
personali/ricavi e non garantiti. I sindacati su questo punto
avrebbero, poi, alzato le braccia puntando ad una tutela ferrea degli
insegnanti di ruolo. Ricorrendo all’espediente dell’organico funzionale
i sindacati dei prof tentano di evitare la frammentazione dell’attività
di un docente su più scuole: consentire in quella di appartenenza il
completamento orario con attività a progetto per coloro che dall’anno
prossimo non arriveranno a completare le 18 da contratto previste nella
propria materia. Esempio: ne hai quattordici in diritto, le altre
quattro resterebbero a disposizioni per fare supplenza o per altre
attività previste dalla scuola. Il ministero vorrebbe elevare a 21
quand’anche a 22 l’orario dei primi in graduatoria di ruolo e non
occuparsi dei cosiddetti perdenti posto per contrazione oraria, ma
almeno su questo i sindacati non dovrebbero cedere.
Per i
precari, comunque, non ci sarà granché da fare. E quando la riduzione
oraria scatterà integrale anche nei licei il processo di sparizione
cattedre temporanee sarà completato. Sarà contento Tremonti per il
ritorno in bilancio, meno migliaia di famiglie italiane.
Il
processo, dunque, è inesorabile. La Cgil ha annunciato ricorso alla
Corte costituzionale sulla cosiddetta riforma Gelmini: in effetti ci
sono gli estremi per affermare la violazione del principio di
eguaglianza perché vi è disparità di trattamento tra tecnici e licei.
Ma i tempi di un pronunciamento sono lunghi e il taglio orario entrerà
comunque in vigore. Quel che viene da chiedersi è perché una battaglia
politica più consistente dal sindacato e dal centrosinistra non sia
stata fatta prima. I primi a chiederselo sono i professori.

22 febbraio 2010
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Atenei a rischio bancarotta – articolo da Repubblica

Da La Repubblica on line

‘INCHIESTA/ L’allarme dei rettori: se confermano i tagli, chiudiamo. In futuro a rischio anche i bilanci che oggi sono in pareggio, come a Torino e Bologna

Gli atenei in profondo rosso "Qui rischiamo la bancarotta"

di LAURA MONTANARI

 

Bilanci fragili, atenei che pareggiano a fatica i conti, altri costretti a vendere pezzi di patrimonio immobiliare, case e palazzi per saldare le spese, le rate dei mutui e le bollette. Sono diverse le università in rosso e l’iniezione di 400 milioni di euro promessi come una tantum e aggiunti in "zona cesarini" in Finanziaria saranno solo un po’ di ossigeno. Per il 2011 il presidente della Crui, la conferenza dei rettori, Enrico De Cleva, lancia l’allarme: "Non siamo in grado di subire per il prossimo anno un taglio del 18-20% rispetto alle risorse del 2008, sarebbe il collasso dell’intero sistema universitario. Nessuno riuscirebbe a chiudere i bilanci".

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Ciclo seminari: Quale futuro per la ricerca? (Laboratori Precari – Roma)

Laboratori precari – Roma
presenta:

 
Quale futuro per la ricerca?
Crisi dell’università e economia della conoscenza
4 seminari per comprendere meglio la catastrofe del tempo presente.
4 incontri per discutere come uscirne.

1. Nuove istituzioni per la conoscenza – ne discutiamo con Walter Tocci
16.02_h 11.00, presso la facoltà di Fisica (edificio vecchio), Sapienza

2. Caso Italia: esiste un’economia della conoscenza? – ne discutiamo con Ignazio Visco
4.03_h 14:30, presso la facoltà di Scienze Politiche, Sapienza
3. Proprietà intellettuale: quanto costano le idee? – ne discutiamo con Andrea Capocci e Ezio Tarantino
17.03_h. 16.00, presso la Facoltà di Fisica (edificio vecchio), Sapienza

4. Valutare l’università: come chi e perché – ne discutiamo con Nicoletta Stame
23.03_h 15.00, presso la facoltà di Lettere, Sapienza

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Lettera precari e non precari università – primo marzo

In vista dello sciopero migranti del primo marzo alcuni docenti e precari hanno scritto una lettera da sottoscrivere, leggere in aula e appendere, per chi la condivide. Scarica il testo: lettera dei docenti universitari contro il razzismo a sostegno del primo marzo, una giornata senza di noi.doc

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Scuola, riforma superiore – non si può criticare (da L’Unità)

Articolo da L’Unità on line
Scuola, riforma superiore. La Gelmini oscura i forum
 

L’ha definita una "riforma epocale", frutto di "un ampio confronto" con il mondo della scuola. Ma subito dopo lo show a Palazzo Chigi spalleggiata da Silvio Berlusconi, la maestra "unica" dell’istruzione ha oscurato tutti i forum sul riordino della scuola superiore dal sito istituzionale Indire, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica. 

Una vera e propria censura per docenti, studenti e genitori. Sul web sono stati oscurati tutti i i thread intitolati "Conosci e commenta la riforma". Un atto che la Gelminini ha compiuto senza alcun preavviso e senza alcuna motivazione.

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L’Università ritorna un lusso per pochi – da La Stampa

Da leggere: interessante articolo, da La Stampa

L’università ritorna un lusso per pochi 

Crollano le iscrizioni tra i ragazzi usciti dalla maturità. Ma sono soprattutto i figli delle classi più deboli a rinunciare

ANDREA ROSSI- TORINO

È stata una sbornia d’inizio millennio, drogata dall’esplosione delle lauree brevi e dal proliferare degli atenei sotto casa. È durata poco. E adesso il mito delle «élite per merito» sembra destinato a restare tale. Altro che avvicinarci alla media Ocse per tasso di universitari e laureati; abbiamo ricominciato a distanziarci. E l’Università sta diventando affare per pochi. Sempre meno e sempre più ricchi. E l’alta formazione di massa? Si sta lentamente affievolendo, stritolata tra disillusione, crisi economica e tagli ai finanziamenti.
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Trattamento economico ricercatori a tempo determinato – decreto

Decreto interministeriale, uscito in Gazzetta Ufficiale il 27-01-2010, riguardante i ricercatori a tempo determinato ex L. 230/2005 (clicca qui).

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Scuola – da l’Unità

Scuola, via libera alla riforma. Riordino imposto. E’ caos

di Maristella Iervasi 

Meno ore di scuola rispetto alle medie. Un "taglio" drastrico agli indirizzi (sei licei, snelliti i tecnici e professionali) e tante materie che scompaiono e riappaiono (Geografie e Diritto). Il Consiglio dei ministri dà il via libera alla riforma dei licei, tecnici e professionali. Berlussconi e la Gelmini in conferenza stampa suonano la gran cassa.

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Scuola – da La Repubblica

Via libera alla riforma parte dai primi anni dei licei

ROMA – Via libera del Consiglio dei ministri alla riforma che riordina l’istruzione secondaria superiore. Il riordino che riguarda licei, istituti tecnici e professionali sarà attuato dal prossimo anno scolastico (2010-2011), a partire dalle sole prime classi. La riforma prevede uno sfoltimento degli indirizzi di studio: i licei diventeranno 6 (dagli attuali 450 indirizzi tra sperimentazioni e progetti assistiti), gli istituti tecnici da 10 con 39 indirizzi scenderanno a 2 con 11 indirizzi, i professionali da 5 corsi e 27 indirizzi saranno snelliti a 2 corsi e 6 indirizzi.
(4 febbraio 2010) 

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