Fonte: Rete della conoscenza.it
Negli anni della più grave recessione economica della storia occidentale, anche l’università è in crisi; i due eventi sono, però, del tutto scollegati: i tagli che mettono in ginocchio il sistema universitario sono una scelta politica, spesso bipartisan, che ha inizio negli anni ’90. Viviamo in uno dei Paesi europei che investono meno in istruzione, formazione e ricerca (1). La nostra è, però, una nazione con un sistema industriale in crisi, dove le grandi e piccole aziende non investono nella ricerca privata, laddove quella pubblica è sempre più incapace di sostenersi. In questo scenario l’Italia è destinata al declino.
Gli ultimi trent’anni sono stati caratterizzati da sprechi nel settore dell’università: la proliferazione di corsi di studio (2), facoltà, sedi distaccate e nuovi atenei, spesso sulla base di interessi clientelari dei politici locali è stata possibile a causa della mancanza di trasparenza e controllo, grazie alla quale i baroni hanno potuto fare ciò che volevano.