La CISL revoca lo sciopero

La CISL revoca la partecipazione allo sciopero del 14.  (Link all’articolo di Repubblica on line; Corriere on line).

La CISL di Milano statale protesta, la CISL Bicocca si adegua.



Riportiamo sotto il comunicato ai lavoratori dell’esecutivo territoriale CISL dell’Università degli Studi di Milano, contro il proprio Nazionale.
Ci meravigliamo che CISL dell’Università di Milano – Bicocca si sia adeguata al volere del Nazionale visto che per i lavoratori non è cambiato niente dagli scorsi due giorni.
FLC CGIL MILANO-BICOCCA

13/11/2008 
COMUNICATO DELL’ESECUTIVO TERRITORIALE CISL UNIMI  SULLO SCIOPERO GENERALE UNIVERSITA’ E RICERCA  DEL 14 NOVEMBRE
L’esecutivo della CISL Università degli Studi di Milano all’unanimità giudica negativamente la revoca da parte della CISL Segreteria Nazionale dello sciopero indetto per venerdì 14 novembre nelle Università, in quanto non ravvisiamo nei contenuti “nessun passo in avanti” nell’incontro avvenuto ieri tra il Ministro Gelmini e le Organizzazioni Sindacali, sia per la disponibilità a trattare "materie non disponibili" quali sono i diritti, che per la modestia degli impegni sottoscritti. ( che inoltre devono ancora essere avvallati dal Governo ).
 
Alla lesione innegabile provocata dalla Legge 133 ( taglio dei fondi all’Università,, Blocco delle assunzioni, taglio delle retribuzioni del personale, misure indiscriminate sulle assenze per malattia, ecc. ) "si porta a casa" ben poco: non basta unirsi al coro demagogico di chi parla di "grande svolta riformista" per dare "qualità" ad un documento di impegno del Governo che ne è vistosamente carente.
E’ poca cosa una non ben precisata individuazione delle risorse per i rinnovi contrattuali del biennio 2008/2009, più altre briciole per i precari ed i giovani ricercatori, come nuovo modello di “…qualità del sistema universitario e valorizzazione del merito…”per contrastare salari bassi e il vortice di una precarizzazione senza fine, ed una quota del 7% del FFO ( quello attuale non in misura aggiuntiva ) per finanziare la riduzione dei corsi di studio e del ridimensionamento delle sedi didattiche non ci sembra "un grande risultato riformista".
 Resta invece la legge 133, con tutti i suoi tagli e vincoli distruttivi, resta la legge “ammazza – precari” restano le norme discriminatorie del ministro Brunetta.
Non è accettabile condividere con il Governo l’euforia per le misure sui dipendenti pubblici senza fare distinzioni , non è accettabile condividere una legge i cui contenuti di equità e riformismo (il soccorso ai ceti deboli) sono vistosamente assenti.
Né condividiamo il richiamo alla concertazione se questa si traduce in subordinazione del Sindacato alle scelte del Governo (con la rinuncia alla contrapposizione e la lesione dell’autonomia come logica conseguenza).
E’ questa concezione poco trasparente del ruolo del Sindacato che costringe la CISL prima a chiamare i lavoratori alla lotta, allo sciopero ("perché i diritti non si toccano) per poi sedersi al Tavolo della Trattativa in omaggio ad una concezione partecipativa del Sindacato. Il Negoziato come inevitabile pilastro della Concertazione svela i limiti che conducono ad una concezione subordinata del Sindacalismo, non alla sua Autonomia.
L’esecutivo della CISL Unimi pertanto aderisce allo mobilitazione del 14 novembre dell’Università e della Ricerca.

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