COMUNICATO UFFICIALE (Stato di agitazione e forme di lotta)
Il Coordinamento Nazionale Ricercatori Universitari (CNRU), preso atto dei contenuti del DDL Gelmini che "dimentica"
– di finanziare la riforma stessa, accentuando le difficoltà degli Atenei a predisporre una normale programmazione del personale in sede di bilancio, oltre alla difficoltà di assicurare un corretto svolgimento delle proprie funzioni istituzionali;
– di considerare alcune norme transitorie indispensabili che dovrebbero riguardare gli attuali Ricercatori Universitari, cancellando così definitivamente ogni prospettiva di soluzione al problema dello Stato Giuridico dei Ricercatori Universitari, attesa ormai da trent’anni;
– di assicurare una gestione democratica degli atenei attraverso la partecipazione di tutte le componenti universitarie negli organi di governo;
– di escludere i Ricercatori Universitari con più di 40 anni di contributi dal licenziamento prepensionamento coatto, malgrado gli Ordini del giorno bypartisan in tal senso approvati nei due rami del Parlamento;
considerati inoltre i contenuti degli emendamenti presentati dal relatore della legge che tra l’altro
– obbligano all’attività didattica i Ricercatori Universitari senza alcun riconoscimento del loro stato giuridico;
– trasformano gli scatti di Professori e Ricercatori Universitari da biennali a triennali con obbligo di domanda per l’ottenimento degli stessi, senza possibilità di opzione per il nuovo regime e senza una reale trasformazione della carriera universitaria;
PROCLAMA
lo stato di agitazione dei Ricercatori Universitari e, estendendo le iniziative già in atto in numerose sedi, invita i Ricercatori di tutti gli atenei a riservarsi di non accettare incarichi per affidamento e
supplenza per il prossimo anno accademico, sviluppando inoltre forme di lotta immediate che comprendano anche la sospensione dell’attività didattica, con la sola esclusione dei Ricercatori Universitari minacciati dal licenziamento che nell’esercizio dell’attività didattica hanno elemento di difesa giudiziaria;
chiede inoltre ai docenti delle altre fasce di partecipare a tale forma di protesta non accettando ulteriori incarichi di docenza al di fuori di quelli istituzionali.
Il Direttivo del CNRU