Università, studenti sotto il Ministero per ritiro riforma
Sono arrivati da tutta Italia per partecipare al presidio che si è tenuto oggi sotto al ministero dell’Istruzione per "prendere in ostaggio" il ministro Gelmini, esigendo come riscatto due miliardi di euro e il ritiro della riforma. Questo è quanto l’Unione degli Universitari ha chiesto per salvare l’Università da un disegno di riforma "che non puo’ appartenere a un Ministro dell’Istruzione e dell’Università pubblica".
I manifestanti hanno chiesto il ritiro della riforma "per salvaguardare l’Università da una deriva privatistica, e destinare due miliardi delle casse dello Stato per permettere agli Atenei di chiudere in pareggio i bilanci e di non far ricadere le conseguenze dei tagli della legge 133 sugli studenti con l’aumento delle tasse, come sta avvenendo già in diversi Atenei".
Gli studenti saranno di nuovo in piazza domani nelle "100 Piazze della Conoscenza" animate dalla Flc e dalla Cgil e il 14 novembre, assieme ai lavoratori. Al presidio di stamani ha partecipato anche la Rete degli studenti medi:’Chiediamo al Governo una inversione di rotta. Servono investimenti straordinari sulla scuola, l’università e la ricerca, perche’ la scuola di qualità senza ‘euri’ non si fa".