L’Università prepara una stangata
luglio 3, 2009 on 6:05 am | In Learning, Valley | Nessun commento
L’Università si prepara ad aumentare le tasse.
Tramontata – per ora – l’ipotesi di una sovrattassa per ciascuna
facoltà, ieri la commissione Didattica ha espresso parere favorevole a
un incremento della tassazione ordinaria compreso tra 20 euro (per gli
studenti con fascia di reddito più bassa) e 120 euro. Le fasce di
reddito sono sei: l’ultima contiene tutti gli studenti con reddito
superiore a 60 mila euro l’anno. Sono il 58 per cento dei 70 mila
iscritti all’ateneo. Se il Senato accademico darà il via libera per
loro scatterà una maggiorazione di cento e più euro, operazione che
dovrebbe portare in tutto cinque milioni in più nelle casse di via Po.
Con questa decisione, l’Università rischia di sforare ancora una volta
il tetto che la legge fissa agli incassi dalle tasse universitarie: nel
2007 è stato superato di 6 milioni, nel 2008 di 4,5; quanto al 2009 i
conto non sono certi. «Non abbiamo preso una decisione, ma il momento è
complicato – spiega il rettore Ezio Pelizzetti – Il Fondo di
finanziamento non è ancora arrivato, eppure siamo quasi alla fine
dell’anno accademico.Del “bonus” previsto per gli atenei virtuosi non c’è più traccia. E
noi facciamo già i conti con un sotto-finanziamento di 40 milioni
l’anno». Una situazione che sta mettendo a dura prova le casse
dell’ateneo. Ieri, in commissione, c’è stata una spaccatura, segno che
l’aumento delle tasse piace a pochi, a cominciare dal gruppo Studenti
Indipendenti, lista che ha trionfato alle ulte elezioni. I
rappresentanti di Si hanno votato contro, astenuti gli altri studenti.
Lunedì, quando si riunirà il Senato accademico, organizzeranno un
presidio fuori dal rettorato per protestare contro la politica
dell’ateneo. «Il problema non è sforare», spiega il portavoce Francesco
Campobello, «ma come lo si fa, e come si intende restituire agli
studenti le tasse raccolte in eccesso. Finora non lo si è fatto, e non
si sono mai potenziati i servizi. Oltretutto il rettore continua a non
volerci incontrare, nonostante le ripetute proposte di creare un tavolo
comune. E constatiamo l’assenza di una presa di posizione pubblica da
parte dell’Università contro i tagli ministeriali».