Report e materiali dell’assemblea del 16 giugno

Il 16 giugno c’è stata l’Assemblea del Coordinamento Diversamente Strutturati, che è andata molto bene, con diverse relazioni e un bel dibattito. Di seguito materiali e report.

 H. 16:00 BREVI RELAZIONI INTRODUTTIVE
• L’università che viene: la legge e le nuove proposte su reclutamento
e valutazione della ricerca (pp valutazione reclutamento.ppt; Ale-Enrica, reclutamento valutazione.doc)

• La riforma in arrivo e i modelli europei 

• Modelli di governance (Punti fondamentali sulla governance universitaria.rtf)

• Prospettive: le conseguenze dei tagli sul futuro della ricerca
• Diritti e rivendicazioni: come ripartire (Dirittiriv_16giu.ppt)
H. 17:00 DISCUSSIONE(leggi il report qui sotto)


Report dibattito
1. Esigenza di rendere visibile la nostra centralità nella vita dell’università: didattica, ricerca, esami. Una proposta è stata quella di "quantificare" il risparmio che il nostro lavoro permette agli atenei Legare questa visibilità alla rivendicazione di un riconoscimento anche materiale dei lavori che svolgiamo. In questo contesto torna la questione di uno "sciopero degli esami", come iniziativa su cui ragionare in tempi non brevi, perché la sua riuscita è difficile. Un’altra proposta fatta è quella di "ispezioni simboliche" durante le sessioni d’esame, per verificare che a chi fa gli esami siano riconosciuti i titoli e i compensi minimi.

2. La nostra condizione generale è quella di essere "deboli, sostituibili e isolabili". C’è quindi il problema del "nemico interno", cioè di atteggiamenti di autosubordinazione che tendiamo ad assumere per garantirci uno sazio, e che fa sì che la nostra azione cozzi contro una generale paura di esporsi. Su questo abbiamo detto che organizzare delle campagne di sensibilizzazione, informazione e coinvolgimento orientati alla nostra fascia può essere utile.

3a. Vanno messi in evidenza obiettivi generali (quale tipo di Università vogliamo, per capirci), che mettano al centro del dibattito pubblico: la qualità della ricerca e della didattica, la natura pubblica dell’istruzione universitaria. E su questi denunciare gli effetti verificatisi e potenziali dei tagli e delle riforme proposte. Ma l’attività non deve rimanere solo a questo livello…

3b. Oltre agli obiettivi generali, dobbiamo individuare obiettivi di breve termine, adeguati al "bersaglio" della rivendicazione, cioè rispetto a cui le nostre controparti (le autorità accademiche degli atenei milanesi) siano direttamente responsabili e quindi possano concretamente intervenire. Abbiamo detto che uno dei modi con cui possiamo allargare il bacino dei partecipanti è quello di riuscire a perseguire e raggiungere obiettivi anche minori ma tangibili. C’è quindi anche il problema di "come" facciamo le rivendicazioni, oltre che del "cosa" chiediamo.

4. Due questioni molto sentite sono: la nostra rappresentanza e la possibilità di avere fondi di ricerca completamente autonomi dalle gerarchie accademiche; anche come mezzi per costruire una nostra autonomia e una minore inclinazione al servilismo. L’idea dei fondi autonomi ha anche una componente "strumentale": cioè può servire a rafforzare legami di solidarietà tra di noi.

5. C’è la possibilità che in autunno la mobilitazione studentesca riprenda.

6. Ci siamo lasciati rimandando ad un secondo appuntamento da fare a settembre, in cui definire ulteriormente e nel dettaglio rivendicazioni e iniziative, con la richiesta di far girare già da ora il più possibile nei dipartimenti la voce che a settembre ci sarà questo secondo appuntamento. Ma ci si potrebbe riconvocare anche prima nel caso di "novità governative" importanti.
A Settembre, nel caso il G8 sulla ricerca si dovesse fare, si può pensare ad un controvertice, che tenda anche a aprirsi al dibattito pubblico.

7. È stata fatta una critica (l’unica) puntuale sulle presentazioni/relazioni: più giusto battersi contro la “regola” della monografia da pubblicare a proprie spese in quanto contraria al principio di qualità della ricerca, piuttosto che battersi perché questa spesa venga sostenuta dai Dipartimenti.

8. È stata sottolineata l’esigenza di cercare alleanze su punti essenziali della nostra condizione e delle ns rivendicazioni. Sulla precarietà lavorativa alleanza con altri precari; sull’università pubblica, di qualità, non svenduta sul mercato

 

This entry was posted in risorse. Bookmark the permalink.