Glossario – la riforma Gelmini in quattro punti chiave (CPU)

Dal blog del Coordinamento Precari Università, quattro punti chiave della riforma Gelmini.

1) I posti per i ricercatori precari (dei 60mila forse ci saranno concorsi per ben 200 fortunati).

La manovra economica del Luglio 2010 ha stabilito che a partire dal 2011 le amministrazioni pubbliche, incluse le università, potranno spendere per i contratti a tempo determinato solo il 50% di quanto spendevano nel 2009. Nel caso delle università, tenuto conto del numero totale dei ricercatori a tempo determinato in servizio nel 2009, del costo di un contratto e di altre variabili tecniche, questo significa che il numero di ricercatori a tempo determinato sarà inferiore a 200 unità in tutta Italia. ATTENZIONE: questo non significa 200 concorsi annui, ma 200 ricercatori a TD contemporaneamente in servizio, cioé verosimilmente fra 30 e 50 concorsi annui.

2) Il cursus honorum dei ricercatori a tempo determinato e il punto interrogativo dei 12 anni.

Con le ultime modifiche si devono aver fatto almeno 3 anni di TDa o assegno per accedere al TDb, quindi la durata minima sono i 3 anni di requisito per l’accesso + i 3 di TDb, totale 6 anni (età anagrafica 33-34 anni), la massima sono 4 di assegno+5 di TDa+3 di TDb, totale 12 (età anagrafica 39-40 anni e questo verosimilmente sarà il percorso standard, quello per tutti tranne pochi fortunati). Infatti 12 è anche riportato nell’articolo sugli assegni come la durata massima di assegni e TD svolti da un’unica persona. Notate che non include co.co.co., borse e post.doc, per cui in realtà non esiste un limite massimo alla durata di tutte le forme di precariato.

3) I finanziamenti all’università (siamo a meno 276 milioni)

La legge di stabilità stanzia un miliardo per il sistema universitario. In realtà però 200 milioni non andranno a reintegrare il fondo di  finanziamento ordinario, ma a coprire altre voci, fra le quali il ripristino di parte dei tagli alle borse di studio. Lo stanziamento reale per il fondo di finanziamento reale è quindi di 800 milioni, ma la legge di stabilità per il 2011 già contiene un taglio di 126 milioni di euro. Inoltre, nel prossimo anno verranno a mancare i benefici di leggi che negli anni passati hanno  innalzato il fondo: il contributo integrativo di Padoa Schioppa di 550 milioni e l’incremento dell’anno passato di 400 milioni finanziato dalle entrate del condono del rientro dei capitali all’estero che erano risorse una tantum. Sommando queste voci negative lo stanziamento 2011 parte da una diminuzione di 1076 milioni (dalla somma di 126+550+400) che viene compensata solo in parte dagli 800 milioni dell’emendamento, lasciando un residuo negativo di 276 milioni.

4) I ricercatori (dei 25mila in realtà non si ha la minima idea di quanti possano venir “valorizzati” nel futuro)

I ricercatori a tempo indeterminato in Italia sono circa 25000. La legge di stabilità afferma che ogni anno il ministero assegna alle università un numero imprecisato di posti da professore associato da utilizzare per chiamate, senza specificare quanti. Il costo di questi posti graverà sugli 800 milioni di reintegro del FFO (che peraltro dal 2012 diventeranno 500 milioni). Il DdL Gelmini fissa una spesa massima per queste chiamate, ma non una minima. Non esiste quindi alcuna previsione vincolante sul numero di posti.

(a cura di Giuliano Garavini e Luca Schiaffino)

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