Da Pisa – Precari dell’Università, fermiamo i bandi della vergogna

(Articolo su Pisa OnLine)

Precari dell’Università: “fermiamo i bandi della vergogna” 

Questa mattina presidio all’Ufficio Protocollo contro i bandi per tenere corsi gratuitamente

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Venerdì
un primo presidio davanti all’Ufficio Protocollo, a Palazzo Vitelli sul
Lungarno accanto al Rettorato, ed oggi dalle 10 si replica nuovamente
nello stesso posto. E’ questa la forma di mobilitazione decisa dal
Coordinamento dei precari della ricerca e della didattica nell’ambito
della campagna "Fermiamo i bandi della vergogna", dopo l’uscita dei
primi concorsi per gli incarichi di docenza per il prossimo anno
accademico a titolo gratuito.

Ricordiamo i fatti: in data 9 luglio le Facoltà di Lettere e di
Scienze dell’Università di Pisa hanno messo a bando un totale di 175
contratti di insegnamento della durata di un anno, di cui 145 a titolo
completamente gratuito. Una situazione non molto differente vi è nelle
Facoltà di Farmacia e di Lingue e Letterature Straniere, dove
predominano gli incarichi gratuiti: 16 su 22 a Farmacia, 3 su 4 a
Lingue. Si tratta in molti casi di corsi fondamentali, la cui
attivazione è necessaria per consentire la chiusura della
programmazione didattica.

"Il criterio in base al quale sono stati decisi i corsi da
retribuire risulta chiaramente arbitrario, affermano dal Coordinamento,
dal momento che per lo più gli incarichi pagati riguardano corsi
opzionali. Tradizionalmente la gran parte degli insegnamenti a
contratto viene attribuita a ricercatori-docenti precari, chiamati a
svolgere un’attività in tutto e per tutto analoga a quella di
professori e ricercatori a tempo indeterminato"

"Ciò che sta accadendo, affermano i precari della ricerca e della
didattica, costituisce un’evidente minaccia di istituzionalizzazione
della gratuità del lavoro temporaneo all’interno dell’Università di
Pisa, giustificata dall’ateneo con carenze di fondi". Riguardo alla
scarsità di risorse il Coordinamento chiede al governo dell’ateneo "che
fine hanno fatto i 600.000 euro per i contratti di insegnamento
stanziati nel bilancio preventivo per il 2009? e ancora, che cosa si
intende fare dei 2.660.000 euro previsti per affidamenti interni a
personale strutturato che pure da quest’anno, a norma di legge, non può
più ricevere integrazioni di stipendio?".

In assenza di risposte e vista la decisione da parte delle Facoltà
nel perseguire sulla strada del lavoro gratuito nonostanteuna campagna
di indisponibilità ad assumere contratti gratuiti che ha raccolto oltre
un centinaio di adesioni, i precari hanno deciso di organizzare questo
presidio permanente di fronte all’Ufficio Protocollo dell’Ateneo sul
lungarno Pacinotti.

"Protestiamo, spiegano dal Coordinamento, contro l’illegittimità dei
bandi e chiediamo ai colleghi che intendono comunque presentare domanda
di riflettere sul significato e le conseguenze generali del loro gesto.
Quanto più infatti si consente al lavoro precario di radicarsi con
costi irrisori per l’amministrazione centrale dell’ateneo, tanto più si
allontanano futuri posti di ricercatore a tempo indeterminato".

"Il nostro essere lì davanti all’ufficio, concludono i precari, ci
ha permesso di constatare come l’Università di Pisa continui nella
scelta di violare la legge: diversi dottorandi, la cui posizione a
norma di legge è incompatibile con l’assunzione di un incarico di
docenza, hanno presentato domanda dietro forti pressioni da parte dei
loro docenti. E il fenomeno dilaga".

L’obiettivo del Coordinamento è, quindi, quello di far andare
deserti i bandi nella maggior numero possibile degli incarichi e di
vigilare sul possesso dei requisiti necessari da parte di quanti
decidono comunque di presentare domanda, prevedendo anche la
possibilità di fare ricorso ad azioni legali.

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